venerdì 7 giugno 2013

Paesi di Calabria - Vibo Valentia

Scorcio del  Castello di Vibo Valentia

“Ipsis autem Valentinis ex tam Illustri Nobilique Municipio”
(Ai delegati, poi, Valentini (di Vibo Valentia) uomini di così Illustre e Nobile Municipio)
Cicerone

Vibo Valentia - Le antiche mura di Hipponion (sec. V-IV a.C.)

VIBO VALENTIA
Vibo Valentia, ha una lunga storia. Già Monteleone di Calabria fino al 1928 è un comune di circa 34.000 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Calabria dal 1992. È stata anche capoluogo della Calabria Ultra al tempo di Gioacchino Murat e tesoreria delle Calabrie (Ulteriore e Citeriore). Si deve all’archeologo Paolo Orsi l’identificazione di Vibo con la città di Hipponion (fondata nel sec. VII a.C.).
Distrutta nel 388 a.C. dal tiranno di Siracusa Dioniso il Vecchio fu occupata dai Bretti fino al 194 a.C., quando i Romani vi fondarono la colonia latina di Valentia cui venne affiancata la denominazione Vibo dalla radice in lingua osca Veip.
Da Vibo passava la via Annia Popilia che collegava Roma con la Sicilia. Durante le guerre civili, le navi di Cesare e Ottaviano facevano base nel porto nelle operazioni condotte contro Pompeo nello stretto di Messina.
La parte storica della città attuale risale al 1235, quando fu riedificata dal segretario di Federico II, Matteo Marcofaba, e da allora si chiamò Monteleone. Nel 1420 passò ai Caracciolo, poi ai Brancaccio e infine ai Pignatelli. Occupata nel 1799 dal cardinale Ruffo, nel periodo borbonico decadde. Il 27 agosto 1860 accolse con entusiasmo Garibaldi.
Città interessante, con un ricco patrimonio archeologico e artistico, situata in posizione panoramica nei pressi di Tropea. Centro commerciale e industriale (materiale ferroviario, cementi, alimentari, chimica, resine sintetiche, vini).
Vi nacquero l’anatomista Giulio Iasolino (circa 1530 – 1620); l’architetto, pittore e mosaicista Francesco Antonio Curatoli (1671 – 1722); l’architetto Giuseppe Vinci (1772 – 1834); il pittore Francesco Saverio Mergolo (1746 – 1784); il pittore e architetto Emanuele Paparo (1778 – 1828); l’archeologo Vito Capialbi (1790 – 1853); il poeta dialettale Vincenzo Ammirà (1821 – 1898); Michele Morelli (1792 – 1822) esponente dei moti napoletani del 1820; Luigi Razza (1892 – 1935) Ministro dei Lavori Pubblici durante il fascismo.

Panorama di Vibo Valentia  (le foto sono di Wikipedia)