martedì 24 luglio 2012

Sei anni fa ci lasciava Don Renato – Sul periodico “IL CAMMINO” un ricordo di Gino Scalise

Don Renato a Roma con Giovanni Paolo II e la Banda Musicale di Scandale

Gino Scalise che ha varcato l'85° anno di età è stato, è un testimone esemplare di vita cristiana. La malattia lo tiene inchiodato in casa da dove continua la sua opera di apostolato incontrando persone, specie giovani, che riconoscono in lui un autentico maestro di vita. Ha conosciuto don Renato fin dalla sua giovinezza e gli è stato attivamente vicino con responsabilità nel campo dell'azione cattolica. Poeta e scrittore di particolare sensibilità va a lui il merito di avere scritto un'interessante storia di Scandale. Gli abbiamo chiesto di parlarci di don Renato e lui ci ha fatto pervenire un suo personale ricordo che integralmente riportiamo di seguito.

IL RICORDO DI GINO SCALISE

Nel prete che arriva come Parroco della comunità di Scandale, rivedevo il piccolo seminarista sammaurese, in nera talare e con la fascia attorno alla vita (come allora si usava nei seminari minori), che a cavallo di un giumentello sardo, veniva a Scandale durante le ferie scolastiche dell’estate, per prendere lezioni integrative dall’allora Parroco Don Micuzzo Maddalone. Uscendo dal portone dell’abitazione di mio nonno, di fronte alla casa del Parroco, i nostri sguardi si incrociavano e ci scambiavamo, con la mano, un timido gesto di saluto. Era come un’intesa tacita; che sguardi!
Diventato prete, quel seminarista, arrivò come Parroco a Scandale, io là capii...e organizzai l’ingresso del nuovo Parroco, mediante tanti cartelli di benvenuto, inalberati da altrettanti giovani e ragazzi. Il nuovo Parroco si rivelò un eccellente pastore d’anime. Come prima cosa, cercò di alleviare le difficoltà e sofferenze della gente del paese provata dalla guerra; tuonava dall’altare contro l’usura profitti era; per il resto, fu un fiorire di iniziative, associazionismo, organizzazioni. Faceva lunghe veglie di preghiera, con i giovani nella Chiesa Madre. Annunciava dall’altare la costruzione di una Casa della Carità per le bambine abbandonate del Crotonese: sembrava un’utopia! Cominciò l’opera poveramente, la continuò nella chiesa dell’Addolorata; poi, per le accresciute richieste di ricovero, si diede da fare per realizzare la grande Casa. Ma quante umiliazioni, sacrifici e difficoltà essa costò! Confortato era, comunque, dalla condivisione delle coraggiose e generose ragazze che lo avevano seguito nella difficile sua avventura di Carità, guidate dalla superiora Fiorina Ierardi. Questa era la sua vocazione specifica. Attorno alla grande Casa della Carità di Condoleo altre opere di alto valore sociale sorsero con il tempo e tutte testimoniano il ricordo vivo e imperituro di Don Renato Cosentini; non solo, quindi, il mio ricordo, ma di tutta la gente di Scandale e dell’intero crotonese.

Gino Scalise

Cfr.,“IL CAMMINO”, Periodico Trimestrale della Fondazione Casa della Carità Maria SS. Addolorata Onlus-Scandale, Anno XXXX, n° 6, nuova serie Luglio 2011.