domenica 8 gennaio 2012

“Il fotografo racconta”, di Iginio Carvelli






“Non fa cronaca, ma certamente fa piacere a quanti non hanno perso il gusto del bello e del pulito, sapere che l’occhio magico di una cinepresa scopre e registra storie di luoghi e di gente di un piccolo paese per offrirle ai lontani, a coloro cioè che il paese hanno lasciato nel tempo per raggiungere altri lidi, altre terre in cerca di lavoro, di fortuna, di futuro. L’iniziativa è di Totò Audia “il fotografo di Scandale”.


Egli è un testimone sempre presente dei momenti più significativi della vita del paese. Da giovane percorre i sentieri aspri dell’emigrazione, poi torna a Scandale con una scommessa sul suo futuro. Si crea il lavoro, con poche speranze, ma con la volontà tenace di non arrendersi alle prime difficoltà e soprattutto con la grande passione dell’artista che col suo flash illumina gli istanti più suggestivi della vita, degli eventi e li imprigiona nella stupenda pellicola dei “ricordi”. Matrimoni, battesimi, cresime, prime comunioni, festività religiose e civili, sono sempre momenti particolari di gioie profonde che Totò Audia puntualmente cattura col suo flash in una mirabile armonia di luci e di colori.


Il nostro artista non si ferma alla fotografia. Scopre la cinepresa come strumento per descrivere usi e costumi della sua gente, per narrare la storia antica e moderna del suo piccolo paese che a cavallo di una collina scende a valle verso Crotone a piccole dune, quasi lambite dalle azzurre acque ioniche.


Diventa regista e narratore. Si accosta, quasi con morbosa curiosità alle fonti bibliografiche che interessano Scandale e costruisce un filmato, raccolto in due videocassette, che presenta il paese col suo patrimonio storico, col suo lento, ma costante sviluppo urbanistico, favorito dagli investimenti dei tanti emigrati che sognano un ritorno definitivo a casa, e, presenta inoltre, le espressioni culturali e sociali che, dal dopoguerra in poi, hanno dato un contributo particolare alla crescita civile e morale della comunità Scandalese”. [...]



L’articolo completo de “Il fotografo racconta”, si trova nel libro di Iginio Carvelli, Rughe di pietra, Rubbettino, Soveria Mannelli, Catanzaro, 1995, pp. 141 – 143.