Ragazzi di Scandale a Largo Genuzzo (foto Archivio Aprigliano).
Le bande dei ragazzi.
Quando appena mangiato, prima di metterci a tavolino a stender le note della giornata, siamo andati al bar a prendere il caffè, tra i contadini che ci si sono fatti attorno si sono infiltrati i ragazzi. Erano animati, eccitati, come se venissero da una corsa, e partecipavano vivacissimi alla curiosità generale nei nostri riguardi.
Li abbiamo interrogati e la risposta, che ci ha dato il più vivace di loro, Ezio, che era l’evidente capo del gruppo, è stata pronta. Erano i ragazzi della banda Lucifero, sono in tutto una ventina ed Ezio è il loro capo. Sono tutti tra i sei e i dodici anni. In paese di bande del genere ce ne sono una decina, “ora alleate, ora nemiche” e sono formate per affinità, non su base di quartiere. Naturalmente conoscono e scorrono l’intero paese e sono capaci di nascondersi in ogni buco.
Ezio, il capo, è ancora qui per pochi giorni, perché sta per partire per un collegio di preti in un paese di Puglia, a frequentare la prima media. Dice che vuol fare il prete e ride di uno scherzoso e furbo riso infantile.
Roma, ARCHIVIO ROSSI-DORIA, Notazioni ed appunti tratti dalle interviste agli abitanti di Scandale (1955), Volume II, fascicolo 9.