Nicola Zitara |
“Culturalmente le
Due Sicilie, al momento dell’unificazione politica, erano parecchio avanti
all’Italia restante. Al censimento del 1861 aveva diecimila studenti universitari
sul totale di 16 mila di tutte le università italiane!”
“Nel 1860 il Sud era
agricolo e il Nord industriale, si legge nei libri di storia che vengono
imposti ai ragazzi meridionali perché introiettino sin dall’infanzia il
complesso d’inferiorità del figlio spurio. Il fanciullo sudico (e non solo il
fanciullo) immagina la vecchia Milano, ancora austriaca, pullulante di
fabbriche, il porto di Genova intasato di navi, la regal Torino che sforna
vagoni e locomotive a migliaia. In realtà solo Torino mostrava una qualche
ripresa, e solo nel campo della speculazione finanziaria[...]. Genova scontava
un rassegnato declino. Anche peggiore era la condizione di Venezia, un tempo
gloriosa. La sua emarginazione era appena nascosta dal fatto che il porto faceva
da base, insieme a quello di Trieste per la flotta austriaca. Più vivace era
Firenze, sia sul terreno bancario sia su quello del dibattito politico.
Comunque nessuna delle altre capitali italiane aveva qualcosa di paragonabile
agli splendori culturali e commerciali di una capitale mondiale come Napoli. E
poi per la verità storica, in quei fotogrammi su cui si costruisce
l’immaginario industriale di uno scolaro, come navi e treni, il Sud non stava
dietro al Nord; al contrario lo sopravanzava e di parecchio”
Nicola Zitara
Siderno 1927 –
Siderno 2010
Scrittore e
giornalista. Divulgatore storico di orientamento marxista
Studioso
meridionalista, fra le tante opere ricordiamo almeno L'Unità d'Italia: nascita di una colonia, Jaca Book, 2010 - L'invenzione del mezzogiorno. Una storia
finanziaria, Jaca Book, 2011