Come potete vedere
in questa pagina della Biblioteca storico
topografica delle Calabrie dello storico e avvocato di Verzino, Nicola
Falcone, c’è scritto: “Scandale, vedi Gaudioso nell’appendice”, ma
probabilmente per un errore avvenuto all’epoca (1846) nella tipografia
“Poliorama Pittoresco” di Napoli, non fu inserito il foglio sulla storia di
Scandale. Per noi è una grossa perdita perché in questa pagina si parlava della
storia di Scandale – Gaudioso e del Vescovato di San Leone.
In questa pagina
(dal numero 606 in poi) Nicola Falcone ci parla di Diodato Ganini: Arcidiacono
e vicario capitolare della Diocesi di Santa Severina già dal 14 gennaio 1809.
Al numero 609, come potete vedere, lo storico scrive: “Di questo dotto
ecclesiastico ne parlerò sotto la rubrica Scandale”. Quindi, per parlarne nella
pagina (persa) della storia di Scandale e non in quella di Santa Severina, vuol
dire che era nato o aveva a che fare con la storia del nostro paese. E aggiungo
che non sapremo mai se Diodato Ganini era nipote o parente del Vescovo di Santa
Severina, Antonio Ganini, morto nel 1795, quando Diodato era giovane. D’altronde,
non si può nemmeno risalire a questo personaggio con documenti dell’anagrafe,
perché il Comune di Scandale fu incendiato nel luglio del 1806 durante l’assalto
delle truppe francesi e l’archivio che custodiva i vecchi documenti finì in
cenere.