mercoledì 23 settembre 2020

C'era una volta Rocco Scotellaro

 

Rocco Scotellaro


«Ognuno solo si preoccupa

del proprio oggetto da vendere.

Ognuno fa sentire la sua voce.

Io sono meno di niente

in questa folla di stracci

presa nel gorgo dei propri affanni.

Sono un uomo di passaggio, si vede

dal cuscino che mi porta

le cose della montagna».

 

 

 

Rocco Scotellaro

Tricarico (Matera) 1923 – Portici (Napoli) 1953

Scrittore e poeta

Iscrittosi al Partito Socialista subito dopo la guerra, fu sindaco del paese natale nel 1946-48. Portavoce delle sofferenze e dei disagi della povera gente, partecipò con i braccianti all’occupazione delle terre. Per una ingiusta accusa di peculato fu processato e condannato. Liberato dopo due mesi di carcere, quando venne riconosciuta la sua innocenza, abbandonò il proprio paese e la militanza politica. Su interessamento degli amici e dello scrittore Carlo Levi, riuscì a ottenere un lavoro all’Istituto Agrario di Portici, nei pressi di Napoli; qui morì prematuramente nel 1953.

Opere: Contadini del Sud, saggio inchiesta, 1954; L’uva puttanella, romanzo, 1955; I suoi versi furono raccolti in È fatto giorno (1954) e in Margherite e rosolacci 1941-1953 (1978).

A titolo di cronaca ricordo che durante un viaggio in Calabria, fatto nel 1953, Carlo Levi e Rocco Scotellaro passarono da Scandale mentre si recavano da San Giovanni in Fiore a Crotone, come risulta dall’articolo di Carlo Levi, Contadini di Calabria, pubblicato da “L’Illustrazione Italiana”, n. 5, 1953.