sabato 25 luglio 2020

Norman Douglas – La fine del brigante Benincasa

Charles Antoine Manhès



“Nel 1810, Murat diede carta bianca al generale Manhes, il più grande cacciatore di briganti dei tempi moderni […]

Una campagna di pochi mesi fu sufficiente per spazzare tutti i briganti dalla Calabria, parenti e amici compresi. Le strade maestre furono fiancheggiate da file di banditi decapitati, le teste dei quali ornavano le mura delle cittadine. Alcuni villaggi dovettero essere abbandonati a causa del fetore; il Crati era gonfio di cadaveri e le sue rive biancheggiavano di ossa. Dio solo sa quali crudeltà furono perpetrate: Colletta confessa di “non avere il coraggio di parlarne”. Comunque, dal suo resoconto sulla fine del brigante Benincasa, si apprende che questi, tradito e legato dai suoi stessi seguaci mentre dormiva nella foresta di Cassano, fu portato a Cosenza, dove generale Manhes ordinò che gli venissero amputate entrambe le mani e che, così mutilato, venisse condotto alla sua casa a San Giovanni in Fiore e impiccato: crudele sentenza, che il disgraziato ascoltò sorridendo. Gli amputarono la mano destra e gli fasciarono il moncone, non certo per pietà bensì per evitare che la morte per dissanguamento lo salvasse da quella ben peggiore che gli era riservata. Benincasa non emise un solo lamento e, terminata la prima operazione, posò spontaneamente la mano sinistra sul ceppo e subì impassibile la seconda mutilazione. Le due mani amputate furono quindi legate insieme per i pollici e appese intorno al suo collo – pietoso e orrendo spettacolo. Questo accadde a Cosenza. Lo stesso giorno iniziò la marcia a tappe verso San Giovanni in Fiore, debitamente scortato. Uno degli uomini gli offrì del cibo, ed egli accettò di essere imboccato, mangiando e bevendo con vero piacere. Giunto a casa sua, vi dormì profondamente tutta la notte; il giorno seguente, fissato per l’esecuzione, rifiutò i conforti della religione, salì alla forca con passo fermo e morì, destando l’ammirazione generale per il suo brutale coraggio”



Per un approfondimento si consultino le pagine 322 e 323 del libro di Norman Douglas, Vecchia Calabria, Gruppo Editoriale Giunti, Firenze 1992. La prima edizione Old Calabria è stata pubblicata a Londra nel 1915. L’autore è stato più volte in Calabria dal 1907 al 1911.