Charles
Antoine Manhès
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“Nel 1810, Murat diede carta bianca al generale
Manhes, il più grande cacciatore di briganti dei tempi moderni […]
Una campagna di pochi mesi fu sufficiente per
spazzare tutti i briganti dalla Calabria, parenti e amici compresi. Le strade
maestre furono fiancheggiate da file di banditi decapitati, le teste dei quali
ornavano le mura delle cittadine. Alcuni villaggi dovettero essere abbandonati
a causa del fetore; il Crati era gonfio di cadaveri e le sue rive
biancheggiavano di ossa. Dio solo sa quali crudeltà furono perpetrate: Colletta
confessa di “non avere il coraggio di parlarne”. Comunque, dal suo resoconto
sulla fine del brigante Benincasa, si apprende che questi, tradito e legato dai
suoi stessi seguaci mentre dormiva nella foresta di Cassano, fu portato a
Cosenza, dove generale Manhes ordinò che gli venissero amputate entrambe le
mani e che, così mutilato, venisse condotto alla sua casa a San Giovanni in
Fiore e impiccato: crudele sentenza, che il disgraziato ascoltò sorridendo. Gli
amputarono la mano destra e gli fasciarono il moncone, non certo per pietà
bensì per evitare che la morte per dissanguamento lo salvasse da quella ben
peggiore che gli era riservata. Benincasa non emise un solo lamento e,
terminata la prima operazione, posò spontaneamente la mano sinistra sul ceppo e
subì impassibile la seconda mutilazione. Le due mani amputate furono quindi
legate insieme per i pollici e appese intorno al suo collo – pietoso e orrendo
spettacolo. Questo accadde a Cosenza. Lo stesso giorno iniziò la marcia a tappe
verso San Giovanni in Fiore, debitamente scortato. Uno degli uomini gli offrì
del cibo, ed egli accettò di essere imboccato, mangiando e bevendo con vero
piacere. Giunto a casa sua, vi dormì profondamente tutta la notte; il giorno
seguente, fissato per l’esecuzione, rifiutò i conforti della religione, salì
alla forca con passo fermo e morì, destando l’ammirazione generale per il suo
brutale coraggio”
Per
un approfondimento si consultino le pagine 322 e 323 del libro di Norman
Douglas, Vecchia Calabria, Gruppo
Editoriale Giunti, Firenze 1992. La prima edizione Old Calabria è stata pubblicata a Londra nel 1915. L’autore è stato
più volte in Calabria dal 1907 al 1911.