Il Municipio di Scandale in una foto di Cesare Grisi (2008) |
Il primo
cittadino invita tutti i sindaci del territorio ad un’azione comune
SCANDALE lunedì 20 aprile 2015
Discutere della grave situazione del crotonese in
una conferenza con tutti i rappresentanti istituzionali e sociali. È la
proposta del sindaco di Scandale Iginio Pingitore, che nei giorni scorsi ha
inviato una lettera a tutti i primi cittadini del crotonese, al Prefetto di
Crotone De Vivo, al presidente della Regione Oliverio e ai rappresentanti delle
associazioni. La discussione si terrà nella giornata del 7 magio 2015 alle ore
17:00 nella sala consiliare del comune di Scandale. “Oggi più che mai, dopo la
Riforma delle Province, siamo isolati e lasciati a svolgere solo funzioni di
esattori per conto dello Stato. In una situazione di deficit economico, tutto
cade su di noi” afferma il sindaco Pingitore. “I Comuni, che non ricevono quasi
nulla, sono costretti ad agire svuotando le proprie casse, incapaci di
garantire semplici servizi a causa dei costi che essi non riescono ad
affrontare”.
“La situazione del nostro territorio poi si presenta
tra le peggiori d’Italia: strade dissestate e impercorribili, servizi affidati
a terzi che ritardano la normale amministrazione e/o gestione di quanto
affidatogli, nessuno investimento, eccetto quelli realizzati nel settore
energetico che sfruttano terribilmente il nostro territorio a vantaggio
soprattutto dei privati, senza alcuna ricaduta in termini economici, e
compiendo scempi alle nostre plurimillenarie bellezze naturali. Il Parco
Archeologico di Capo Colonna potrebbe essere il centro culturale dell’intera
Calabria, insieme ai nostri piccoli paesini che lasciano incantati chiunque
calpesti i loro suoli. Inoltre la lungimiranza di alcuni nostri colleghi ha
rimesso in moto il settore dei trasporti, grazie alla vincente mossa realizzata
con una compagnia aerea. Si potrebbe ripartire da qui per organizzare una rete
turistica curata nei dettagli. Preoccupante è la crescita dell’emigrazione.
Sono moltissimi, da noi, i giovani che lasciano la propria terra, come gli anni
sessanta, con la speranza di una sistemazione in altre regioni del nord Italia
o all’estero. Il crotonese continua a spopolarsi e nello stesso tempo si va
incontro ad un ulteriore impoverimento”.
Articolo a cura della Redazione de Il Cirotano