Giuseppe Garibaldi |
Già massone da molti
anni, il 20 marzo 1862 Garibaldi accetta la carica di Gran Maestro del Supremo
consiglio scozzesista di Palermo regolarmente riconosciuto dalle giurisdizioni scozzesiste di Stati
Uniti e Inghilterra: primo passo verso la “catena d’unione” tra massoni
italiani e libera muratorìa universale.
Giuseppe Garibaldi al Supremo
consiglio di Palermo
Torino,
30 marzo 1862 E.V. [Era Volgare]
Illustrissimi
fratelli
Assumo
di gran cuore il supremo ufficio di capo della Massoneria Italiana costituito
secondo il rito scozzese antico ed accettato. Lo assumo, perché mi viene
conferito dal libero voto di uomini liberi, a cui devo la mia gratitudine non
solamente per l’espressione della loro fiducia in me nello avermi elevato a
così altissimo posto, quanto per l’appoggio che essi mi diedero, da Marsala al
Volturno, nella grande opera dello affrancamento delle provincie meridionali.
Cotesta
nomina a Gran Maestro è la più solenne interpretazione delle tendenze
dell’animo mio, de’ miei voti, dello scopo cui ho mirato in tutta la mia vita.
Ed io vi do sicurtà, che mercè vostra e colla cooperazione di tutti i nostri
fratelli, la bandiera d’Italia, ch’è quella dell’umanità, sarà il faro da cui
partirà per tutto il mondo la luce del loro progresso.
Che
il Grande Architetto dell’Universo spanda le sue benedizioni su tutte le Logge,
e ci guardi sempre con occhio propizio e ci continui le sue grazie il nostro
divino protettore San Giovanni di Scozia.
Abbiatevi
il bacio fr.
Aldo
Mola, Storia della Massoneria italiana
dalle origini ai giorni nostri, Bombiani /RCS libri S.p.A., Milano 2013
(1992), pag. 850.
A
pagina 848 si legge:
“La
spedizione dei Mille si svolse dall’inizio alla fine sotto la tutela
britannica: o, se si preferisce, della Massoneria inglese”.