domenica 19 ottobre 2014

Barone Salvatore Drammis – Pagine di Storia

In questa foto d'epoca appare un amico del barone Drammis. Me l'ha regalata Giovannino
un po' di anni fa, si trovava in un vecchio album di famiglia

Al Generale d’Armata Sig. Alfonso La Marmora, Comandante il 6° Dipartimento Militare - Napoli

Oggetto: morte di due briganti della banda Monaco.

Catanzaro, lì 20 febbraio 1864
In continuazione della mia officiale del 15 andante N° 293, ecco quanto posso significare all’E.V. circa l’avvenuta morte di malfattori contro distinti.
Il Barone Drammis, ricco proprietario di questa provincia, venuto la sera del 12 stante in cognizione che due briganti appartenenti per lo addietro alla banda di Pietro Monaco si nascondevano in una grotta del territorio di Santa Severina. Spiegò a quella volta 15 de’ suoi guardiani sotto gli ordini del proprio segretario signor Raffaele Brittelli, per sorprenderli e arrestarli.
Giunti nel luogo indicato, ed appressatesi alla grotta la guida che ve li aveva condotti a nome Domenico Tallarico si diè ad alta voce a chiamare il brigante Rosario Mangone, e comparso questi all’imboccatura della grotta esplodevagli contro il proprio fucile senza menomamente ferirlo.
Da qui ebbe principio la zuffa poiché i due briganti fatti certi non restar loro modo di salvezza, pensarono a difendersi accanitamente. Scambiati vari colpi senza il minimo risultato, ed intimata inutilmente la resa ai briganti, i guardiani del Drammis pensarono vincerli con altro mezzo. Raccolta una quantità di fascine, le accesero sul limitar della grotta, pensando che il calore ed il fumo avrebbero certamente snidato dalla grotta medesima i malandrini, ma questi pria di cader vivi nelle mani di coloro, da cui si da presso erano incalzati, preferirono la morte ed in fatti asfissiati perirono.
Per verità mi ha fatto senso tale avvenimento, dopodiché forse gli assassini avrebbero potuto cadere in mano della Forza, senza che questa avesse ricorso al mezzo troppo decisivo, di cui ho sopra parlato. Comunque, mi sono già nuovamente rivolto al Sottoprefetto di Crotone, perché voglia darmi nuovi dettagli dell’avvenuto, indicandomi segnatamente se i guardiani del Drammis avrebbero potuto di fronte alla località nella quale si trovavano, procedere diversamente di quello che fecero, come ritengo per parte mia.

Il Prefetto

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Ufficio dell’Ispettore delle Legioni Meridionali

Al Generale d’Armata Comandante il Dipartimento Militare

Napoli, 20 febbraio 1864
Il 13 andante, alcuni guardiani del Barone Drammis da Scandale (Calabria Ultra), scoprirono che i due contro notati briganti, avanzo della banda Monaco, s’erano ricoverati in una grotta sita sulle fini di Santa Severina, ed assediata la caverna non essendosi voluto questi arrendere i guardiani radunarono molta paglia sul limitare della medesima ed appiccatovi fuoco li fecero morire asfissiati.

Il Maggiore Generale Ispettore



Archivio dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito, Fondo Brigantaggio, G11, B 63, ff. 44, 45 e 46. Questi documenti che riguardano il barone Drammis sono stati pubblicati nel libro di Peppino Curcio, Ciccilla. Storia della brigantessa Maria Oliverio, del brigante Pietro Monaco e della sua comitiva. Luigi Pellegrini Editore, Cosenza 2010, pp. 226-228. Sempre in questo libro vengono riportate le testimonianze, rilasciate in Tribunale, di due briganti della banda Monaco (Giuseppe Rizzuto e Antonio Luca) accusati di aver partecipato al mancato sequestro del Drammis avvenuto sempre in quel periodo (Archivio Centrale dello Stato – Roma. Tribunali Militari Straordinari busta 132, fascicolo 1465).