Al centro Antonio Fava. I due figli
sulla sinistra, la moglie dietro di lui e alcuni collaboratori in una foto
pubblicata su Facebook.
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A proposito di world days (in genere) …
Non amo le Giornate Mondiali (in
genere). Dovrebbero esaltare il soggetto ed invece, alla fine, lo riducono. Le
donne non dovrebbero essere rispettate solo l’otto marzo, nessuno, né il
cafonazzo violento, né il moroso o il maritino, né la società tutta, dovrebbe
cavarsela con un fiore una promessa un complimento e via e poi per un anno
siamo a posto.
Nemmeno gli innamorati dovrebbero
celebrarsi solo nel giorno di San Valentino, il quale, com’è noto, è del tutto
casuale nella scelta della data e non c’entra proprio niente col tema, solo
serviva una data per vendere più cravatte e più cioccolatini. E poi, è
possibile che l’amore debba avere delle scadenze di calendario? Amarsi tutti i
giorni è forse troppo?
Eppure, constatiamo, l’istituzione di
Giornate Mondiali è una gran moda. Certo, alcune date hanno sicuramente grande
significato: la Memoria ,
proprio perché si tende a scordare lo scempio immane fatto da umani ad altri
umani; i Lavoratori, sempre più privati delle loro faticosissime conquiste in
termini di diritti e di sicurezza per sé e per le loro famiglie. A parte ciò e
poco altro, il resto ha raggiunto la dignità d’una barzelletta. Ormai sul calendario
ci sono più Giornate che Santi. [...]
Parte di un lungo articolo di Antonio
Fava pubblicato lunedì 4 marzo 2013 sul blog antoniofava.blogspot.it