Un pastore con il suo gregge nella contrada Santa Marina in territorio di Scandale (foto Pingitore).
IL PASTORE
Presto al mattino,
quando il chiaror dell'alba
imbianca l'orizzonte,
e l'erba è tutta madida di brina,
ancor pieno di sonno, apre il pastore l'ovile
e spinge a pascolare verso i prati
il numeroso gregge.
Compagno e amico,
scodinzola al suo fianco
un bianco cane,
l'aiuterà a governare il gregge.
Un vello di montone sulle spalle,
per ripararsi dal freddo pungente,
gli avvolgono i piedi
alti calzari fin sotto le ginocchia.
Porta a tracolla una bisaccia bianca
con dentro il cibo
e una borraccia d'acqua
di grigia stoffa tutta ricoperta.
Nella radura erbosa,
il gregge sosta belando e pascolando,
e succhiano gli agnelli il grasso latte.
Il cane vigile,
a cuccia sulle zampe posteriori,
lo sguardo volge intorno,
a volte abbaia o corre ad inseguire
un fuggitivo agnello
che abbandona il gregge.
Seduto sopra un sasso, il pastore,
lo zufolo di canna
con valentia suona e con amore:
semplici note, ma pien di melodia,
libra nell'aria;
vince così la sua solitudine.
Quando la sera giunge,
gli è sufficiente un fischio:
raduna il gregge il fedele cane,
e, tutti insieme, tornano all'ovile.