sabato 23 aprile 2011

Anche Pasquale Minniti ci ha lasciati







Scandalese impegnato culturalmente, Pasquale è stato per molti anni assente dal paese: ha vissuto per lunghi periodi in Campania dove collaborava con molti Quotidiani. Una vita molto movimentata la sua, anche perché, come tanti altri ragazzi cresciuti negli anni Sessanta, ha avuto un’infanzia non tutta rose e fiori.


Persona molto riservata, ha conosciuto negli anni passati la sofferenza del carcere. Fra le altre cose, molti anni fa mi ha confidato di aver condiviso, per un breve periodo, la cella con il capo storico delle Brigate Rosse, Renato Curcio. Su Pasquale circolavano in passato molti aneddoti. Per esempio si racconta che, probabilmente per uno scherzo, una volta si vestì da ferroviere e si mise a controllare i biglietti sul treno Roma - Reggio Calabria. Comunque, a prescindere dalle molte avventure che ha avuto, io lo ricordo sempre come una persona intelligente e piena di umanità.



Di seguito, riporto un passo del suo ultimo libro Ritorno alla terra. Anno 2015: capolinea del capitalismo che avevo già pubblicato su questo blog nel maggio 2010.




“Cento carovane di Ebrei, provenienti dalla Palestina e cento carovane di zingari provenienti dai Balcani arrivarono nottetempo a Scandale e si insediarono a cerchio nelle campagne coltivate dei contadini Scandalesi. Ovviamente, nessuno in paese era stato avvertito anzitempo di tante carovane. Nessuno sapeva niente. Nessuno udì niente durante la lunga notte dell’insediamento. Si udirono soltanto i cani abbaiare per tutta la notte. Niente di strano. I cani abbaiano anche a luna piena, nei casi in cui la ritengono responsabile dei fulmini che cadono dal cielo. E, si sa, quando i fratelli cani cominciano ad abbaiare per qualsivoglia sciocchezza, si passano la “voce” uno con l’altro e, dopo un po’ “armano una musica” generale che è più opprimente delle pubblicità delle televisioni commerciali. in entrambi i casi, conviene mettersi i tappi alle orecchie e dormire. il primo cittadino scandalese ad alzarsi dal letto quel giorno del 23 giugno 2008 è, come di consueto, il sindaco Pitagora. Gli scandalesi sapevano che il loro sindaco era sempre il primo ad aprire la finestra al mattino e l’ultimo a chiuderla alla sera. Così come sapevano sempre dove trovarlo, in caso di urgente bisogno. Quell’uomo non sgarrava mai; non deludeva mai. Uomo virtuoso, sempre presente, sempre accorto, sempre pronto ad intervenire per risolvere i problemi dei suoi cittadini. Ma era anche uomo di pace e di larghe vedute; disponibile ad aprirsi all’esterno ed a coinvolgere la sua gente in ogni particolare atto di solidarietà verso altre popolazioni”.