sabato 15 agosto 2020

Ricomincia la guerra sulla discarica di Scandale

Il Municipio di Scandale



Dopo anni di silenzio, la regione Calabria ci riprova ed alla vigilia di Ferragosto tenta di donare al Crotonese una nuova discarica. Quella che da lustri si vorrebbe realizzare nel territorio comunale di Scandale a pochi chilometri dalla Città pitagorica.

Evidentemente, nel palazzo di Germaneto, la provincia di Crotone continua ad essere vista come la “terra delle discariche” un territorio da utilizzare per smaltire i rifiuti solido urbani anche delle altre Province calabresi; come da decenni succede. Mentre è in via di esaurimento l’impianto di Columbra, ecco uscire nuovamente dal cappello magico dei soliti prestigiatori non il solito coniglio bianco, ma la discarica di Santa Marina.

E’ Antonio Barberio, sindaco di Scandale, a rendere noto il progetto regionale ricordando come già nel 2010, quando già era Sindaco della stessa cittadina lo stesso progetto regionale era già stato preparato dalla Regione. Oggi come allora, Barberio è pronto alla battaglia annunciando ricorso al Tar.

“L’adozione di tale e scellerato atto da parte della Regione e per essa dei dirigenti  – dichiara dalle colonne de “Il Corriere della Calabria” – è il frutto di un abuso e di una mistificazione fatta da chi avrebbe dovuto correttamente  verificare la regolarità del procedimento avviato; considerato che il progetto è fondato su un travestimento dei fatti, determinato dal non aver letto correttamente le carte”.

Nel sito scelto per la futura discarica, fra le altre cose, passano i tralicci dell’ alta tensione della società Terna e come spiega Barberio i conduttori della stessa società “sono da ritenersi in tensione e che l’avvinarsi ad essi a distanza inferiori da quelli previste dalle vigenti disposizione di legge tramite l’impiego di attrezzi, materiali e mezzi mobili costituisce pericolo di morte”. Chi lavorerà all’interno della discarica, qualora questa dovesse essere veramente aperta, sarebbe costantemente in pericolo di vita.

Per il Crotonese, almeno dal punto di vista ambientale, è questo i momento del “serrate le righe”. Al di là degli schieramenti partitici la politica locale, a partire da Flora Sculco unica consigliera regionale a palazzo “Campanella”, le Istituzioni, l’ Associazionismo non solo ambientale e quel poco di “società civile”ancora esistente devono trovare il coraggio di ritorvarsi insieme a difesa del proprio territorio. Il Crotonese, relativamente allo smaltimento dei rifiuti, ha già abbondantemente dato. Se non ora quando?



Francesco Rizza su “Il Calabrone” del 14 agosto