Vittorio Emanuele II e Garibaldi a Teano |
Passo di una lettera di Vittorio Emanuele II che si lamentava
con Cavour circa le ruberie di Garibaldi (dopo "l’incontro di Teano")
"...come avrete visto, ho liquidato rapidamente la
sgradevolissima faccenda Garibaldi, sebbene - siatene certo - questo
personaggio non è affatto docile né così onesto come lo si dipinge e come voi
stesso ritenete. Il suo talento militare è molto modesto, come prova l’affare
di Capua, e il male immenso che è stato commesso qui, ad esempio l’infame furto
di tutto il danaro dell’erario, è da attribuirsi interamente a lui che s’è
circondato di canaglie, ne ha eseguito i cattivi consigli e ha piombato questo
infelice paese in una situazione spaventosa"
Vittorio Emanuele II