sabato 1 settembre 2018

Emile Cioran - I danni del Cristianesimo

Emile Cioran


“Come mi è caro quel filosofo di Alessandria di nome Olimpio che, sentendo una voce cantare l’Alleluia nel Serapeo, andò esule per sempre! Era verso la fine del IV secolo: la lugubre stoltezza della Croce proiettava già le sue ombre sullo Spirito.
Più o meno a quell’epoca, un grammatico, Pallada, poteva scrivere: «Noi greci non siamo più altro che cenere. Le nostre speranze sotto terra, come quelle dei morti». E ciò vale per tutte le menti di quel tempo.
Invano i Celso, i Porfirio, i Giuliano l’Apostata si ostinano ad arrestare l’invasione di quel nebuloso sublime che trabocca dalle catacombe: gli apostoli hanno lasciato le loro stigmate nelle anime e moltiplicato le devastazioni nelle città. L’era della grande Laidezza incomincia: un’isteria senza qualità si estende sul mondo. San Paolo (il più notevole agente elettorale di tutti i tempi) ha fatto i suoi giri, infestando con le proprie epistole la limpidezza del crepuscolo antico. Un epilettico che trionfa su cinque secoli di filosofia! La ragione confiscata dai Padri della Chiesa!
E se cerco la data più mortificante per l’orgoglio dello spirito, se scorro l’inventario delle intolleranze, non trovo niente di paragonabile a quell’anno 529 in cui, per ordine di Giustiniano, fu chiusa la Scuola di Atene. Soppresso ufficialmente il diritto alla decadenza, credere diventa un obbligo… È il momento più doloroso della storia del Dubbio”


Emile Cioran
Raşinari (Romania) 1911 – Parigi 1995
Filosofo e scrittore francese di origine romena

Cfr. Emil Cioran, Sommario di decomposizione, Adelphi Edizioni, S.P.A. Milano 1996, pp. 148-149. 1ª Edizione, Gallimard, Parigi 1949.