sabato 23 giugno 2018

Massime e aforismi - Ippolito Emanuele Pingitore

Ippolito Emanuele Pingitore

Per essere popolari, in questo paese, basta sparlare continuamente dell'Italia e degli italiani. Fate come Roberto Saviano e venderete caterve di libri in Feltrinelli, scriverete su Repubblica e potrete spedire i vostri articoli all'Espresso. Perché l'Italia merita di essere disintegrata, l'Italia, a loro dire, è il posto più bello che ci sia solo se lo certifica qualche giornalista americano del National Geographic. Basta insistere sull'incapacità degli italiani, sui loro istinti ferini, sul loro razzismo, sul loro pascere e mai volere un posto migliore. Imparate dagli altri, imparate dai tedeschi, esempio mondiale di efficienza, di legalismo, di accoglienza, dove lo Stato può subire una truffa di 32 miliardi da una masnada di banchieri, avvocati e consulenti, ma su cui si può chiudere un occhio perché la Germania, si sa, è pur sempre la Germania; i tedeschi sanno accogliere gli immigrati, non sono razzisti, non parcheggiano in doppia fila e non divaricano le gambe in treno, con atto di protervia maschile. Fate come Saviano, come Michele Serra, come Beppe Severgnini, e sarete i migliori. Fate come loro, sparlate degli italiani, parlate male di questo popolo di caproni. E avrete successo, poiché parlerete ad un paese che si è convinto della propria connaturata vigliaccheria. Un motivo in più, naturalmente, per accogliere qualche altro immigrato. Perché un italiano non vale uno straniero. Uno straniero, specie se immigrato, è certamente migliore di te.


Ippolito Emanuele Pingitore
Scandale 1994 –
Laureato in filosofia