domenica 10 settembre 2017

La memoria di Gino Scalise ricordata a Scandale

Piazza San Francesco a Scandale

La memoria di Gino Scalise ricordata a Scandale nella serata conclusiva di una bella rassegna teatrale.


Si è conclusa come meglio non si poteva la III Edizione della Rassegna Regionale del Teatro Dialettale, intitolata alla memoria di Gino Scalise, illustre cittadino di Scandale, già sindaco del piccolo borgo e presidente diocesano dell’Azione Cattolica, passato a vita migliore quasi tre anni fa. E’ stata l’Associazione Culturale “Hercules” di Catanzaro con la commedia brillante “Comu vo’ Diu” di Antonio Macrì a vincere il primo premio, facendo incetta di riconoscimenti, nella cerimonia conclusiva del 5 settembre (Premio Gradimento del Pubblico, Premio FITA, Migliore Regia, Migliore Attrice non protagonista, Migliore Attore caratterista), che ha visto la presenza di Don Serafino Parisi, vicario episcopale per la pastorale, ed Iginio Carvelli, autore della biografia “Gino Scalise – Ulivo Rigoglioso in piena selva” (Calabria Letteraria Editrice).
La Rassegna, organizzata dal Comune di Scandale ha visto il patrocinio della Federazione Italiana Teatro Amatori ed il contributo di Ergosud ed Enervia Catanzaro.
Un evento che, per il terzo anno, ha raccolto notevole successo tra gli abitanti del piccolo borgo del Marchesato, accorsi nella splendida cornice di Piazza San Francesco ad assistere alle cinque rappresentazioni tenutesi nel mese di agosto. Ha dato il via alla manifestazione il Gruppo Teatro “Giovanni Vercillo” di Lamezia Terme (9 agosto), seguita (il 17 agosto) dall’Associazione Culturale “Hercules” di Catanzaro, dall’Associazione Culturale Teatro Amatoriale “Nati per caso” di Vibo Valentia (23 agosto), dall’Associazione Culturale Gruppo Teatrale “Belluvidiri” di Belvedere Spinello (21 agosto) e, dall’Associazione “Confluenze” di Rende (25 agosto), la quale si è aggiudicata il Secondo Premio con la commedia brillante in atto unico “Tuttapò” di Loredana Marsico, oltre ai premi per il migliore attore protagonista e per la migliore sceneggiatura.
Un evento realizzato con l’obiettivo di riflettere sulle radici del nostro popolo, perseguitato da un connaturato complesso di inferiorità che lo porta a misconoscere la propria storia, la propria cultura e ad abbandonarsi ad uno stato di perenne rassegnamento dinanzi alle sfide dei tempi. L’emigrazione come medicina per le sue piaghe, lo spopolamento come conseguenza, la morte sociale come risultato. Non rassegnarsi alla globalizzazione – era questo il messaggio di fondo - bensì reagire e sfruttare le ricchezze di cui la nostra terra è piena, a partire dalla scoperta del mosaico di dialetti e culture locali di cui la Calabria è piena. Da questi sentimenti è scaturita l’idea di intitolare la manifestazione alla memoria di Gino Scalise, il quale nei suoi scritti e nella sua vita ha saputo testimoniare le virtù e le piaghe più purulenti della Calabria. Folle di braccianti verso il nord/ come uliveti fuggenti/ incrocianti i treni del sud. È questa la metafora con cui si apre Sui fiumi di Babilonia (Fasano Editore, Cosenza) pubblicato da Scalise nel 1976. Sta in questi versi ermetici la descrizione di settanta anni di sofferenza, vissuta sulla pelle di nonni e padri, partiti verso le terre del Canada, dell’Argentina su navi cariche di speranze. Oltre l’oceano portarono i loro cuori e i loro affetti. Da lì mai fecero ritorno.
Nella cerimonia conclusiva sono stati assegnati i seguenti premi: a Marco Tiesi (Rende) il Premio Migliore Attore protagonista, a Jenny Longo (Vibo Valentia) Premio Migliore Attrice Protagonista, a Giovanni Paolo d’Ippolito (Lamezia Terme) il Premio Migliore Attore Non Protagonista, a Mariella Iritano (Catanzaro) il Premio Migliore Attrice non Protagonista, a Franco Procopio (Catanzaro) il Premio Migliore Attore Caratterista, a Piero Procopio (Catanzaro) il Premio Migliore Regista, a Loredana Marsico (Rende) il Premio Migliore Sceneggiatura, all’Associazione Culturale Teatro Amatoriale “Nati per caso” di Vibo Valentia il Premio Migliore Scenografia ed il Premio della Critica.

Ippolito Emanuele Pingitore