Buonismo
demagogico da Oscar
Confesso di non essere riuscito a vedere fino alla
fine, l'altra sera in prima assoluta su Rai3, il docufilm che rappresenterà
l'Italia agli Oscar, Fuocoammare sugli sbarchi a Lampedusa. La stessa cosa
dev'essere capitata a molti italiani, a giudicare dagli ascolti piuttosto
scarsi, se consideriamo la mobilitazione propagandistica sul tema e sul film. È
peccato, è reato ammettere che l'ho trovato scontato, manierista e un po'
noioso? Si è xenofobi, razzisti o poco cristiani se si dice che trovo ormai
ossessivo, demagogico e autolesionista il panegirico quotidiano in lode dei
migranti e dell'accoglienza?
Proprio mentre la tv di Stato mandava in onda il
film, altre onde portavano in Italia nella stessa giornata, oltre seimila
migranti. Non c'è giorno senza che Mattarella, il governo, i tg, le “anime
belle”, ci esortino ad accogliere migranti e clandestini, non solo profughi, a
braccia aperte. Con la sua chioma di zucchero filato, il Capo dello Stato, nel
suo ruolo di Dolcificante Istituzionale, ha scelto come suo compito principale
esprimere ogni giorno soddisfazione e commozione per gli sbarchi. Aspettiamo
magari che ne adotti un migliaio tra il Quirinale e le tenute presidenziali: ci
costa più della Casa Bianca e della Corona britannica, può permetterselo.
Anziché scoraggiare esodi che assumono via via
l'aspetto di migrazioni bibliche, incontrollabili e ingestibili, in Italia è
una gara forsennata a chi si dimostra più accogliente ed invitante. Considerando
che sono milioni, forse miliardi, le persone che vorrebbero venire da noi,
penso che sia un suicidio favorire questi flussi anziché frenarli. In
particolare per un Paese come l'Italia, dove i morti superano i nati, la
popolazione è vecchia ed esortare alla natalità è quasi un reato. Proletari di
tutto il mondo unitevi e venite in Italia. Siete i benvenuti.
Avete presente la Brexit, ossia la scelta inglese
di uscire dall'Unione Europea? Beh, noi in Italia stiamo facendo la scelta
opposta: stiamo uscendo dall'Italia. Exitaly. Exit nel senso di uscita
dall'Italia, eutanasia di un Paese; o Ex-Italy nel senso di un'Italia che
rischia di diventare una ex-nazione. Stiamo favorendo l'estinzione dell'Italia
per farla diventare solo un campo profughi o un corridoio umanitario per
disperati in cerca d'Europa.
Al governo non serve Renzi, mandateci la Croce
Rossa. Il messaggio permanente che ci giunge dai media e dalle istituzioni è
chiaro: meno italiani nel futuro, meno famiglie, meno figli, meno cristiani e
più coppie gay e trans, più migranti, più clandestini, più islamici. Nel giro
di pochi anni ci sentiremo stranieri in casa nostra.
Dovremmo essere felici di tutto questo? Dovremmo
sentirci in pace con la nostra coscienza, con i nostri valori e con il futuro,
assistendo compiaciuti, anzi collaborando, all'estinzione del nostro Paese?
Nessun odio verso i poveri migranti e la loro disperata vitalità. Solo amore
per una Nazione, e una Civiltà.
Marcello Veneziani, Il Tempo 5 ottobre 2016