Benito Mussolini e Adolf Hitler |
Il fascismo è cosa nostra
“Il fascismo ci appartiene, è cosa nostra, prodotto
della nostra storia, ci piaccia o meno, e per questo va accettato; ma appunto
perché nostro, del nostro paese, non lo trascende, ma ne è trasceso. Per una
sorta di metafisica negazione noi antifascisti vorremmo quasi che i fascisti
siano fascisti e nient’altro, come gli “uomini è no” di Vittorini, che gli
italiani divenuti fascisti quasi cessino di essere italiani, per cui l’Italia
del ventennio si riduce a un pugno di eroi che seppero testimoniare. Invece no!
Fu l’Italia, furono gli italiani che divennero ad un certo momento fascisti
senza cessare mai di essere italiani, per poi diventare o tornare a diventare
democratici: compito della storiografia è l’analisi di questo processo in tutta
la sua interezza, senza hiatus, senza
“parentesi”, non separando mai le componenti di esso, ma distinguendole e
riportandole costantemente all’unità della storia”
Costanzo Casucci, Il Fascismo, Il Mulino, 1966
(1961)