La casa dove abitava Cesare Pavese a
Brancaleone in alcune foto di Alfonso Morelli
“C'è
sempre un silenzio che ci imbroglia, perché lì sentiamo tutte le parole che ci
spaventano”
“Noi non
andremo verso il popolo. Perché siamo già il popolo. Andremo se mai verso
l’uomo. Perché questo è l’ostacolo, la crosta da rompere: la solitudine
dell’uomo, di noi e degli altri”
“Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di
andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente,
nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei
resta ad aspettarti”
Cesare
Pavese
Santo
Stefano Belbo 1908 – Torino 1950
Scrittore
Vicino al gruppo degli antifascisti torinesi, fu
arrestato nel 1935 perché venne trovato in possesso di lettere compromettenti.
Condannato a tre anni di confino a Brancaleone Calabro (Reggio Calabria), dopo
un anno ebbe una riduzione della pena e rientrò a Torino: l’esperienza offrirà
lo spunto per il romanzo Il carcere.
Morì suicida dopo aver ingerito una dose letale di barbiturici in una stanza
dell’Hotel Roma a Torino.