mercoledì 20 ottobre 2021

Massime e aforismi - Cesare Pavese

 

La casa dove abitava Cesare Pavese a Brancaleone in alcune foto di Alfonso Morelli


“C'è sempre un silenzio che ci imbroglia, perché lì sentiamo tutte le parole che ci spaventano”

 

“Noi non andremo verso il popolo. Perché siamo già il popolo. Andremo se mai verso l’uomo. Perché questo è l’ostacolo, la crosta da rompere: la solitudine dell’uomo, di noi e degli altri”

 

“Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”

 

Cesare Pavese

Santo Stefano Belbo 1908 – Torino 1950

Scrittore

 

Vicino al gruppo degli antifascisti torinesi, fu arrestato nel 1935 perché venne trovato in possesso di lettere compromettenti. Condannato a tre anni di confino a Brancaleone Calabro (Reggio Calabria), dopo un anno ebbe una riduzione della pena e rientrò a Torino: l’esperienza offrirà lo spunto per il romanzo Il carcere. Morì suicida dopo aver ingerito una dose letale di barbiturici in una stanza dell’Hotel Roma a Torino.