L'Asilo di Scandale costruito negli anni successivi a questo articolo (Foto Archivio Aprigliano) |
La
costruzione di un asilo, problema urgente di Scandale
Il Comune ha rinunciato all'assegnazione di un
cantiere per l’impossibilità di fornire il materiale necessario.
Scandale 4 gennaio 1955
Con vivo rammarico e rincrescimento apprendiamo che
l’Amministrazione locale ha dovuto, suo malgrado, rinunciare ad un cantiere di
lavoro per la costruzione di un asilo infantile e ad una quasi analoga concessione
del CIF di Catanzaro, rispettivamente per l’impossibilità di fornire il
materiale da costruzione e per non aver potuto disporre di idonei locali che
quel CIF si sarebbe incaricato di modernamente attrezzare e gestire con
personale proprio.
Ne consegue che, sfumate queste due preziose
occasioni, Scandale non ha ancora il suo asilo come ogni civile paese. Ora è da
notarsi che se per le scuole le lamentele dei naturali ed il rincrescimento
dell’Amministrazione ricadono sulla deficienza igienico – didattica dei locali
gravati di fitto, in attesa del desiato edificio, per quanto riguarda l’asilo
d’infanzia sono costituiti dall’assoluta inesistenza dell’opera e dalla
dichiarata impossibilità del Comune di provvedere direttamente o in parte.
Ciò non toglie che Scandale ha urgenza dell’asilo,
e la istanza più viva sono le centinaia e centinaia di bambini che, ignari di
concessioni e rammarichevoli strette di spalle e persino dei pericoli materiali
e morali cui vanno incontro, fanno a rincorrersi tutto il giorno sulle
pubbliche vie, già capaci di dare fastidio ai vecchi e di tirare sassi ai cani
o nelle aule scolastiche a pianterreno. Primizie veramente dolorose di
educazione, sovente evidenti segni di precoce delinquenza minorile.
Né si può esigere altro da loro (poveri Fanciulli)
lasciati a custodia di se stessi dai genitori costretti al lavoro di campagna! Come
non deve meravigliarci, anche se ci addolora profondamente, il fatto, ormai
tradizionale, che essi, varcando per la prima volta la soglia della scuola, ne
sanno quanto i più volgari della strada tra i quali sono lasciati.
Problema numero uno, quindi, l’asilo. Da
risolversi, comunque, nel più breve sprazzo di tempo, quale opera che prima
della scuola ed in preparazione a questa potrà dare ai fanciulli quell’educazione
sana e civile che nelle nostre famiglie agricole spesso manca dalle fondamenta.
Articolo di Gino Scalise sul giornale “Il Tempo” di
Roma del 5 gennaio 1955