mercoledì 27 marzo 2019

Rocco Scotellaro - Sempre nuova è l’alba

Rocco Scotellaro


Sempre nuova è l’alba


Non gridatemi più dentro,
non soffiatemi il cuore
i vostri fiati caldi, contadini.

Beviamoci insieme una tazza colma di vino!
che all’ilare tempo della sera
s’acquieti il nostro vento disperato.

Spuntano ai pali ancora
le teste dei briganti, e la caverna
 – l’oasi verde della triste speranza -
lindo conserva un guanciale di pietra…

Ma nei sentieri non si torna indietro.
Altre ali fuggiranno
dalle paglie della cova,
perché lungo il perire dei tempi
l’alba è nuova, è nuova.



Rocco Scotellaro
Tricarico (Matera) 1923 – Portici (Napoli) 1953
Scrittore e poeta
Iscrittosi al Partito Socialista subito dopo la guerra, fu sindaco del paese natale nel 1946-48. Portavoce delle sofferenze e dei disagi della povera gente, partecipò con i braccianti all’occupazione delle terre. Per una ingiusta accusa di peculato fu processato e condannato. Liberato dopo due mesi di carcere, quando venne riconosciuta la sua innocenza, abbandonò il proprio paese e la militanza politica. Su interessamento degli amici e dello scrittore Carlo Levi, riuscì a ottenere un lavoro all’Istituto Agrario di Portici, nei pressi di Napoli; qui morì prematuramente nel 1953.
Opere: Contadini del Sud, saggio inchiesta, 1954; L’uva puttanella, romanzo, 1955; I suoi versi furono raccolti in È fatto giorno (1954) e in Margherite e rosolacci 1941-1953 (1978).
A titolo di cronaca ricordo che durante un viaggio in Calabria, fatto nel 1953, Carlo Levi e Rocco Scotellaro passarono da Scandale mentre si recavano da San Giovanni in Fiore a Crotone, come risulta dall’articolo di Carlo Levi, Contadini di Calabria, pubblicato da “L’Illustrazione Italiana”, n. 5, 1953.