Iginio Pingitore
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Quattro colpi di arma contro il garage del Sindaco
di Scandale, Iginio Pingitore
Nella notte tra martedì e mercoledì, intorno alle
23, qualcuno ha esploso quattro colpi di revolver contro la saracinesca del
garage, posto al piano terra di un fabbricato di corso Umberto
SCANDALE giovedì 13 aprile 2017
Uno dei proiettili ha forato la serranda ed ha
colpito l’autovettura parcheggiata all’interno, di proprietà della moglie del
sindaco. Sopra quella porta del garage c’era la camera della figlia, che a
quell’ora, insieme alla mamma, ha sentito
quei colpi, pensando però che si trattasse di quegli spari che si usano
ormai di frequente nelle feste dei giovani. Ieri mattina, invece, è stato lo
stesso sindaco Pingitore ad essersi accorto del fatto apprestandosi ad uscire
di casa. Informati i carabinieri della locale Stazione, sono prontamente giunti
sul posto anche gli uomini del Nucleo Investigativo di Crotone, i quali hanno
fatto i rilievi del caso ed hanno avviato le indagini per cercare di risalire
all’autore di questo grave atto intimidatorio.
Sul posto non sarebbero stati trovati bossoli, per cui si ritiene che
l’arma usata sia stata un revolver. Probabilmente l’attentatore sarà passato a
piedi per quella strada centralissima del paese e subito dopo si sarà dileguato
tra le strade del centro storico. Un atto di cui lo stesso sindaco non sa darsi
una ragione ed una spiegazione in questi tempi di vacche magre per tutti,
quando questo Comune, come tanti altri, ci ha detto Pingitore, “gestiscono
debiti, problemi e preoccupazione”. Lo stesso sindaco, un paio di mesi prima della
candidatura alle ultime elezioni comunali del maggio 2013, aveva subìto un
altro attentato, allorquando ignoti appiccarono del fuoco al suo portone
d’ingresso e poi suonarono al suo campanello. Forse allora quel gesto poteva
contenere un suo messaggio, che poteva essere un avviso, un invito a non
candidarsi. Ma questo dell’altra notte resta finora oscuro e misterioso. Il
sindaco Pingitore ha ricevuto, tra i primi attestati di solidarietà, una
telefonata del prefetto di Crotone Vincenzo De Vivo. “Coloro i quali commettono queste azioni sono
persone, se così possiamo definirle,
abominevoli, ha detto a caldo il sindaco Pingitore; ma consentitemi di
esprimere anche le mie preoccupazioni nei confronti di quelle che vivono
apparentemente nel silenzio assoluto, che forse fomentano ancor di più, senza
dare il minimo contributo per la crescita morale, socio-culturale della nostra
cittadina”. Significativo quello che ha scritto sui social un cittadino di
Scandale, Salvatore: “Quando il sindaco di un paese calabrese non cede alle
tentazioni o non riserva ai mafiosi e/o ai delinquenti un trattamento di favore
succede quello che è successo al sindaco di Scandale : ti sparano alla porta
del garage. E se sparano la porta ti va
pure bene. Perché spesso capita che ti fanno pure la pelle. Anche questo
succede, soprattutto in Calabria. E’ facile dire: qui lo Stato non c’è. Ci
siamo mai chiesti cosa facciamo noi per aiutare lo Stato? Cioè per aiutarci?
Niente. Assolutamente niente. Ci trinceriamo
dietro il più assurdi dei silenzi e facciamo finta di niente. Questo facciamo”.
Articolo di Carmelo Colosimo pubblicato dal sito Il Cirotano