Panorama di San Nicola dell'Alto in una foto del Comune |
SAN
NICOLA DELL’ALTO
Paese fondato nel XV secolo da profughi albanesi,
giunti in Calabria al seguito del condottiero Demetrio Reres, passato al
servizio del re Alfonso V d’Aragona, detto il Magnanimo. Si chiamava all’origine
San Nicola che, con regio decreto del 1863, assunse la denominazione di San
Nicola dell’Alto. A lungo Casale di Casabona, ne condivise le sorti.
Possedimento dei Cavaniglia, nel Cinquecento appartenne ai d’Aragona e ai
Pisciotta. Successivamente fu assegnato agli Spiriti, ai Rossi, ai Moccia, ai
Crispano e ai Capecelatro, sotto la cui signoria rimase dalla seconda metà del
XVIII secolo fino all’abolizione del feudalesimo, decretata da Giuseppe
Bonaparte nel 1806.
Con l’ordinamento amministrativo disposto dai
francesi, all’inizio dell’Ottocento, fu incluso nel cosiddetto governo di
Strongoli e poi tra i Comuni del circondario.
Con la restaurazione borbonica il paese passò dalla
provincia di Cosenza a quella di Catanzaro. Il paese conserva lingua e costumi
Albanesi. È patria del giurista Giuseppe Basta (1743-1819). Nella parte più
alta ci sono i ripetitori della RAI e quelli delle TV private. Nel territorio
si trovano limitati giacimenti di zolfo.