Franco Citriniti (quando frequentava le Medie) e Pinu i Rusaru, figlio della cugina |
PARLO DI GUERRA... anche se non ho fatto il militare (la
preparazione alla guerra).
Sono nato il 17 aprile 1943. Mia madre mi ha detto che le
sue grida del travaglio erano sovrastate dal rombo de bombardieri alleati che
devastavano Crotone. Mio padre era al fronte ed aspettava la mia nascita per
essere congedato; ero il quarto figlio.
Sentii parlare di guerra, sempre da ragazzo, dal nonno
materno Raffaele, quando gli chiesi perché aveva il bastone, mi rispose che era
colpa del freddo degli anni trascorsi in trincea e di quelli vissuti in
prigionia in Austria
Ma i racconti più toccanti sulla guerra li ho sentiti dai
nonni paterni. Un figlio mutilato, un altro sfuggito alla Sacca del Don, e
salvato dalle famiglie dei contadini russi che lo aiutarono a nascondersi ed a
rientrare in Italia. Ma la storia più triste è stata quella del figlio Nicola
ucciso da un cecchino austriaco il giorno dell'armistizio. Il suo cadavere non
è stato riconosciuto, egli è considerato un "milite ignoto". Di lui
ci rimane solo una cartolina postale.
Da giovane ho studiato tante pagine di guerra, piene
zeppe di eroi; ma la pagina che ricordo di più e quella che parla della fine di
Astianatte: il figlioletto di Ettore di Troia, buttato dall'alto delle mura
della città.
Franco
Citriniti
Scandale,
17 aprile 1943 –
Scrittore
All’età d’undici anni lascia la Calabria per Gagliano del
Capo (LE) presso i Padri Trinitari. Nelle scuole di detti religiosi ha compiuto
gli studi classici ed il biennio di filosofia. Presso la Pontificia Università
Urbaniana di Roma ha compiuto il biennio di sacra teologia conseguendo il grado
di Baccellierato. Nell’estate del 1966 lascia gli studi e si trasferisce nella
provincia di Milano dove, dopo aver lavorato per trentacinque anni in
un’azienda multinazionale, vive in pensione.
Franco Citriniti |