domenica 12 novembre 2023

Franco Citriniti - Parlo di guerra

 

Franco Citriniti (quando frequentava le Medie) e Pinu i Rusaru, figlio della cugina

PARLO DI GUERRA... anche se non ho fatto il militare (la preparazione alla guerra).

Sono nato il 17 aprile 1943. Mia madre mi ha detto che le sue grida del travaglio erano sovrastate dal rombo de bombardieri alleati che devastavano Crotone. Mio padre era al fronte ed aspettava la mia nascita per essere congedato; ero il quarto figlio.

Sentii parlare di guerra, sempre da ragazzo, dal nonno materno Raffaele, quando gli chiesi perché aveva il bastone, mi rispose che era colpa del freddo degli anni trascorsi in trincea e di quelli vissuti in prigionia in Austria

Ma i racconti più toccanti sulla guerra li ho sentiti dai nonni paterni. Un figlio mutilato, un altro sfuggito alla Sacca del Don, e salvato dalle famiglie dei contadini russi che lo aiutarono a nascondersi ed a rientrare in Italia. Ma la storia più triste è stata quella del figlio Nicola ucciso da un cecchino austriaco il giorno dell'armistizio. Il suo cadavere non è stato riconosciuto, egli è considerato un "milite ignoto". Di lui ci rimane solo una cartolina postale.

Da giovane ho studiato tante pagine di guerra, piene zeppe di eroi; ma la pagina che ricordo di più e quella che parla della fine di Astianatte: il figlioletto di Ettore di Troia, buttato dall'alto delle mura della città.

 

Franco Citriniti

Scandale, 17 aprile 1943 –

Scrittore

All’età d’undici anni lascia la Calabria per Gagliano del Capo (LE) presso i Padri Trinitari. Nelle scuole di detti religiosi ha compiuto gli studi classici ed il biennio di filosofia. Presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma ha compiuto il biennio di sacra teologia conseguendo il grado di Baccellierato. Nell’estate del 1966 lascia gli studi e si trasferisce nella provincia di Milano dove, dopo aver lavorato per trentacinque anni in un’azienda multinazionale, vive in pensione.

 


Franco Citriniti