Scandale in una vecchia foto |
Un ladro a Scandale, racconto
(inedito) di Ezio Scaramuzzino
Non
so come stiano le cose adesso, ma, quando io ero bambino, al paese, al mio
paese, a Scandale, di veri ladri non se ne vedevano in giro. E la cosa si
spiega facilmente. Si trattava di un paese povero e piccolo, dove c’era poco da
rubare. Le auto si contavano sulle dita di una mano. Al massimo, ogni tanto,
spariva qualche gallina e non so fino a che punto potesse essere considerato
ladro chi rubava solo per mettere qualcosa nello stomaco.
Le
cose cambiavano un po’ quando arrivavano gli zingari, che si accampavano alla
periferia del paese e destavano un po’ di allarme tra la gente. Ma anche loro
si limitavano a vendere qualche utensile in rame, dopo qualche giorno
ripartivano e la vita ritornava ad essere sonnacchiosa come prima.
Eppure,
in questo clima quasi idilliaco, anche al mio paese venne alla luce un ladro,
divenuto abbastanza famoso, anche se, c’è da precisarlo subito, a Scandale si
era limitato a nascere, perché il ladro l’avrebbe fatto a Milano, dove in
seguito avrebbe compiuto le sue gesta.
Si
chiamava Francesco Restivo, aveva poco più di quindici anni ed era il primo di
otto figli tra femmine e maschi. Era una famiglia povera quella dei Restivo,
nella quale vigeva una curiosa usanza. La casa era costituita da un unico
stanzone, dove erano distribuiti vari letti e lettini e dove non c’era posto per tutti, per cui la sera
l’ultimo che arrivava restava in piedi oppure andava a dormire all’addiaccio.
Era diventata famosa in paese e oggetto
delle risate dei paesani la vicenda di Francesco che una volta, svegliatosi
verso l’alba, aveva aperto gli occhi ed aveva detto al fratello che gli dormiva
accanto: “Giuva’, pari ca vi‘a méndula” (Giovanni, ho l’impressione di vedere
il mandorlo). Nulla di particolarmente grave. Era semplicemente successo che durante
la notte una tempesta di vento aveva fatto volare la fragile copertura della
casa, per cui all’interno aveva fatto capolino qualche ramo di un mandorlo che
cresceva lì vicino.
Piccola
parte di un racconto pubblicato mercoledì 13 settembre 2023 dal Prof. Ezio
Scaramuzzino sul suo Blog