Anna Cicalese |
“Vivere nella
Casa della Carità ha costituito, quindi, un grande privilegio anche da un punto
di vista culturale: era il cuore vivo di tutto il paese, il luogo dove si
tenevano convegni e ritiri, dove la banda si esercitava, dove si facevano
percorsi di teatro, di preparazione ai concorsi, dove di tanto in tanto qualche
personalità si rifugiava per avere un posto tranquillo dove scrivere qualche
libro (es. Vescovo Agostino), dove l’importanza di migliorarsi attraverso lo
studio ed il migliorarsi continuamente, in tutti i sensi, si respirava
quotidianamente e poi, come dimenticare, i grandi dialoghi con don Renato su
Rousseau, Sant’Agostino, Pestalozzi… Un uomo che culturalmente mi ha sempre
affascinato e trasmesso l’amore per la scrittura e la lettura sin da bambina;
l’ultimo libro letto da don Renato lo abbiamo letto insieme, lui non riusciva
più a farlo da solo costretto a letto per la malattia, e più del testo letto
ciò che ricordo con fascino sono i suoi commenti e le sue riflessioni profonde”
Anna Cicalese,
Una testimonianza di vita nell’opera sociale di Don Renato: Cfr. Filomena
Simbari, Nel segno della Provvidenza. Una
biografia di don Renato Cosentini, Pubblisfera Edizioni, San Giovanni in
Fiore (CS), 2021, p. 85.