domenica 14 aprile 2019

Articolo di Gino Scalise del 1965

Scandale in una foto d'epoca trovata su Internet

Pericolo pubblico i cani a Scandale


Scandale 15 gennaio
A Scandale è diventata comune la frase: “Ci sono più cani che persone”. È questa, infatti, una reale constatazione anche se ha dell’esagerato. Comunque, una cosa è certa: a Scandale i cani sono numerosissimi, tutti liberi e…gli allevamenti continuano. Ti capita di incontrarne anche nei pubblici ritrovi, negli uffici e nelle chiese durante le funzioni; ti vengono a trovare puntualmente a casa all’ora di mezzogiorno e ti ostacolano alle volte veramente il passaggio o ti vietano l’ingresso là dove vuoi entrare per degli affari privati.
Prima è uno solo che ti corre incontro, poi diventano due, tre, fino a non contarsi più e ci è dato assistere ad una vera lotta che sovente si risolve tra di loro e nella quale non sempre il malcapitato riesce a superare la brutta figura.
Di notte, poi, anche se alcuni lo fanno, molti altri non sentono il dovere, forse per loro maggiore sicurezza, di fare dormire i cani nell'interno, così che ne deriva un lungo concerto di latrati e di interminabili parti a solo e di botte e risposte che in alcuni rioni non lascia riposare nessuno e non è raro il caso di morsi canini con poco liete conseguenze e strascichi ospedalieri.
Con questo noi non pretendiamo affatto, conoscitori e comprensivi come siamo delle esigenze di una popolazione agricola, che i cani siano eliminati o abbattuti: loro, del resto, non hanno colpa alcuna. Denunciamo però la presenza di una infinità di cani liberi in un centro abitato come un grave pericolo per la incolumità cittadina, specialmente dei piccoli, e un disturbo della pubblica quiete.


Articolo di Gino Scalise del 16 gennaio 1965 pubblicato dal giornale Il Tempo di Roma