domenica 13 febbraio 2011

Scandale nel 1963 in un articolo del giornalista Antonio Fazio

Inaugurazione di Villa Condoleo a Scandale in una foto conservata da Luigi Aprigliano. Sotto lo stendardo, in doppiopetto, si nota il giovane Gino Scalise.



Di seguito, parte di un lungo articolo del giornalista Antonio Fazio, pubblicato dal giornale “Il Tempo” di Roma il 31 ottobre 1963. Si parla della nuova “Casa di Carità” e delle elezioni comunali che non si fecero perché agli scandalesi stava bene il Commissario prefettizio, dottor Giuseppe Liotti.



A SCANDALE, PAESE DEI MIRACOLI, SI IGNORANO LE ELEZIONI COMUNALI.


Allo scadere del termine utile non sono state presentate liste di candidati per le competizioni elettorali fissate per il 10 novembre – La popolazione ha fiducia nel commissario prefettizio, che ha già risolto vari problemi.


Dal nostro inviato, Scandale 31 ottobre 1963

A Scandale, in questi giorni, si va con una certa dose di curiosità e non tanto per conoscere fisicamente questo comune di 3733 abitanti, che domina dallo stretto altipiano su cui sorge l’ampia e verde vallata del Neto e le terre del Marchesato crotonese, quanto per conoscere i due “miracoli” che qui sono avvenuti in breve spazio di un mese e precisamente il 22 settembre e il 16 ottobre scorsi.

Nella luminosa giornata settembrina, come riferì ampiamente questo giornale, una favola dei tempi moderni era diventata realtà: lira sopra lira, un giovane sacerdote, dotato di grande fede umanitaria, era giunto a creare la “Casa di Carità Maria Santissima Addolorata”, destinata a raccogliere l’infanzia abbandonata del Crotonese e il cui importo rasenta i 70 milioni di lire, una somma ingente, venuta non da sovvenzioni governative, ma dalla carità e dalla generosità del popolo.

Protagonista di questo primo “miracolo”, il reverendo don Renato Cosentini, un sacerdote votato instancabilmente all’apostolato sociale per lenire le sofferenze di quelle abbandonate popolazioni del Marchesato, rimasto, fino all’ultimo conflitto, il regno del feudalesimo, dell’arretratezza e della miseria.

L’altro “miracolo”, di diversa natura, ma forse più difficile da ottenersi ai giorni nostri, si è compiuto il 16 ottobre, quando, allo scadere del termine utile, nessuna lista di candidati è stata presentata per le elezioni comunali che a Scandale, come altri comuni della provincia, si sarebbero dovute tenere il 10 novembre. E non per protesta verso gli organi governativi o verso gli uffici periferici, ma per plauso per l’opera intrapresa da un commissario prefettizio in questo comune assillato da tanti problemi, partedei quali già risolti nello spazio di tempo caratterizzato dalla gestione commissariale. [...]


Ma ecco il nome del protagonista del secondo “miracolo”, il dottor Giuseppe Liotti della Prefettura di Catanzaro; funzionario dinamico e coscienzioso, egli si è affezionato ai problemi di Scandale e li ha affrontati con serenità: sono passati così alla ribalta quello della illuminazione, dell’acqua, delle strade e del miglioramento economico agli impiegati, tanto per citarne alcuni.

Per la “Casa di Carità”, alla cui missione redentiva il commissario Liotti ha creduto fin dal primo momento, egli ha fatto molto e ce lo dichiara il rev. don Renato Cosentini con commosse parole. Sicché, chi viene a Scandale di questi giorni non trova l’ambiente riscaldato dalla lotta elettorale, che, nei piccoli centri, si deteriora spesso e diventa lotta tra persone, ma riscontra un clima pacifico e distensivo, fatto di consapevolezza di aver scelto la via indicata da tutti come la migliore da seguire. I pusillanimi della democrazia potrebbero a questo punto dire che a Scandale la coscienza democratica avrà fatto poco cammino, ma bisogna venire qui per convincersi del fatto opposto: la popolazione laboriosa è impegnata nei lavori campestri, che in questo scorcio d’autunno sono numerosi, i professionisti svolgono con tranquillità le loro occupazioni, gli impiegati comunali lavorano serenamente: è una comunità serena, che sa, fra l’altro, di essere bene amministrata: non è forse già molto?


Antonio Fazio