venerdì 13 novembre 2009

Chiesa di Santa Maria di Condoleo.

Foto gentilmente concessa dall'Archivio Fotografico Luigi Aprigliano, Corso Umberto I, Scandale.

Alle spalle delle due donne si vede la Chiesa di Condoleo come era prima.

Anticamente, quando il territorio intorno a Scandale era tutto bosco, la chiesa di Santa Maria di Condoleo veniva chiamata del Bosco di Ferrato.

Nel maggio del 1631 muore il prete che la gestiva don Nicola Focasi e la chiesa passa a don Giovanni Antonio Focasi.

Nel 1653 l’architetto Onofrio Tango così ce la descrive:

“Distante dall’abitato verso levante per un miglio, dentro il Bosco di Ferrato, è una Cappella sotto il nome di Santa Maria di Condoleo, nella quale se dicono due messe la settimana, lo sabato et l’altra ad arbitrio, dove assiste un romito con due celle con chiusa… arborata di frutti, olive, celse con comodità di acqua viva”.

Nel 1654 “la chiesa di Santa Maria di Condoleo e la Confraternita del Santissimo Rosario, che fruttavano 6 ducati, vacanti dal 1649 per la morte di don Giovanni Bernardino di Martino, si assegna a don Nicola Antonio del Sindaco, prete, presentato da due anni”.

Si comincia così, già agli inizi del Seicento, a parlare di Condoleo (anticamente “Conduleu”), ed era proprio questo Condoleo e non un’altra zona più lontana denominata “Condolio Vecchio”.

Per secoli molta gente ha confuso i ruderi della Chiesa della Stella con la vecchia chiesa di Condoleo, come abbiamo detto, in mancanza di documenti, sulla “Storia di Scandale” pubblicata nel 2007.

Adesso, invece, sull’Apprezzo di Scandale del 1653, pubblicato poco tempo fa dallo storico Andrea Pesavento, si chiarisce che ad un miglio (1480 metri) da Scandale c’era la chiesa di Condoleo e a circa un miglio dalla chiesa di Condoleo c’era la chiesa della Stella dove si diceva messa una volta alla settimana.

L’origine della parola può venire da candele, perché su alcuni documenti antichi viene indicata come Santa Maria delle Candele, ed effettivamente tutti quelli che vi si recavano accendevano continuamente candele e lumi ad olio.

Nel 1683 la chiesa di Santa Maria di Condoleo (nel testo originale viene indicata come Santa Maria delle Candele), cui frutta 2 ducati, vacante per la morte dell’ultimo possessore da due anni e più, viene assegnata al chierico Marco Antonio Cizza.

Invece, la descrizione dell’ingegnere Manni, fatta nel 1687, ci ricorda che “l’altra chiesa è sotto il titolo di Santa Maria Candela coperta con tetto ad una nave, con l’altare con l’immagine di Santa Maria di Candele con una celletta per l’eremita ed una campana piccola. Detta chiesa possiede una chiusa di tumulate 15 con certe piante di fico, pera, olive ed altri frutti”.

Nel 1781 in un rapporto alla Santa Sede il vescovo Ganini ci informa che “La chiesa di Santa Maria, volgarmente detta di Condoleo, è retta da un procuratore che spetta a me nominare. Il beneficio in nome di Santa Maria di Condoleo fondato nella sua suddetta chiesa è retto dal suo beneficiato don Giovanni Paolo Cavallo.”


Nel 1900, grazie ai contributi di cittadini di Scandale emigrati a Utica, in America, venne edificato l'attuale Santuario. Le fondamenta però, risultarono errate per cui fu dichiarato inagibile e solo cinquant'anni dopo con la mediazione di Mons. Pietro Raimondi, amministratore apostolico, gli italiani d'America inviarono le somme necessarie per i restauri delle fondamenta e del solaio, per cui il Santuario di Condoleo, ritornò agli antichi splendori.

Un professore americano che si chiama Philip A. Bean ha pubblicato un libro dove parla degli emigrati meridionali a Utica dal titolo "La colonia: Italian life and politics in Utica, New York, 1860-1960”, edito dalla Utica College. Ethnic Heritage Studies Center nel 2005. Il professore mi ha scritto dicendo:

“La potenza del campanilismo è ancora manifesto nella storia degli Scandalesi di Utica. Nel 1900, gli immigrati provenienti da Scandale raccolsero fondi per la costruzione di una piccola chiesa nella loro città natale, il Santuario del Condoleo, in onore della Madonna del Condoleo. Quasi mezzo secolo più tardi, nel 1948, la “Societa Scandalese”, allora guidata da Giovanni Aiello (il cui nome figura nel New York Progresso Italo-Americano) ha affermato che “è ricordato con affetto nella lontana piccola città di Scandale”, perché ha dato più di 1000 dollari per il restauro del Santuario. In tal modo, questo gruppo di immigrati provenienti da un piccolo villaggio in Calabria ha dimostrato l'importanza di una religiosa devozione e ha affermato la perdurante importanza della loro identità come membri di un determinato paese”.


La chiesa è stata restaurata di recente, la solenne festa si celebra tra l'ultima domenica di luglio e la prima domenica di agosto.