VUOTO ESTREMO
Il vento…s’intona con la mia tristezza
in accordo con i fulvi campi di giugno,
immerge la mia essenza in una realtà
surreale,
dove i ricordi si gelano
cristallizzando anche i miei momenti
più luminosi e,
il futuro incerto e opaco
s’ increspa come una simbiosi con il
mio ego,
paralizzandomi la logica, la
razionalità e,
i valori percettivi, ma,
gli anticorpi dell’anima
a protezione della mia entità
arrestano l’agonia bidimensionale
facendomi tornare nella forse
realtà.
Renato Carvelli