domenica 30 giugno 2013

Antonio Cantafora - Il Vescovo nato a Scandale

Palazzo Gigliotti a Scandale dove nacque il Vescovo di Lamezia Terme, Antonio Cantafora.

Luigi Antonio Cantafora

Antonio Cantafora
Nacque il 10 aprile 1943 nel Palazzo Gigliotti, in via Principe Umberto, a Scandale, un piccolo paese della provincia di Crotone. I suoi genitori, originari di Crotone, si trovavano di passaggio nel piccolo centro collinare, ma il suo legame con Scandale è rimasto sempre acceso, tanto da ritornare, dopo la sua consacrazione a vescovo, a ringraziare tutti gli abitanti per la calorosa vicinanza in quel momento di festa. Indirizzato sin da piccolo agli studi, si iscrisse al Seminario Minore di Crotone, per poi concludere gli studi filosofici-teologici presso il Pontificio Seminario Regionale "San Pio X" di Catanzaro. Venne ordinato sacerdote il 19 luglio 1969 da Pietro Raimondi, vescovo della diocesi di Crotone. Nei primi anni dalla sua ordinazione ricoprì vari incarichi, quali cancelliere della Curia (1970-1973), parroco in SS. Veneranda e Anastasia nel centro di Crotone e rettore della Chiesa S. Giuseppe in Crotone (1970-1975), segretario della commissione catechetica diocesana (1972), vicario episcopale per la pastorale (1974), parroco di San Domenico in Crotone (1975) in cui istituì una comunità neocatecumenale, direttore dell'Ufficio Liturgico Diocesano (1978-2000), incaricato Diocesano F.I.E.S. e responsabile dei ministeri dei Chierici (1987-1989), canonico onorario della Cattedrale di Crotone (1989), membro della Commissione Mariana Diocesana (1990), vice-direttore spirituale diocesano Gruppi di Preghiera ‘'P. Pio” (1992), membro del collegio dei consultori (1994-1999), vice-direttore dell'Ufficio Liturgico Diocesano (dal 2000), amministratore parrocchia B.V. Maria Carmelo in Crotone (dal 2001). Inoltre ha insegnato Liturgia presso la Scuola di Teologia per laici, animatore nel Seminario Diocesano di Crotone, assistente AGESCI e dell'Azione Cattolica, coordinatore del Comitato Diocesano per il Giubileo dell'anno 2000, membro del Centro Diocesano Vocazioni, Vicario Foraneo della I zona della città di Crotone. Dal 1994 è membro del Consiglio Presbiterale e della Commissione Diocesana per l'Arte Sacra. Il 9 giugno 1994 ha ricevuto il titolo di Cappellano di Sua Santità.
Memorabile nella sua missione sacerdotale è la fondazione, nel comune di Scandale, e più precisamente nella frazione Corazzo, di un eremo dedicato alla Santa Croce. L'eremo, situato in località Turrutio venne progettato e realizzato per essere luogo di incontro, di preghiera e contemplazione. Oggi vi si svolgono riunioni religiose e incontri di meditazioni tra le varie comunità parrocchiali dei paesi circostanti. L'eremo è custodito dalle suore domenicane. Il plesso religioso è situato nel bel mezzo della natura e offre, a chi cerca silenzio nella contemplazione, il posto più adeguato per la preghiera e la meditazione. Particolare dell'eremo è la grande croce bianca che abbraccia la Valle del Neto, capace di creare un paesaggio, sotto grandi aspetti, suggestivo. Sorgono all'interno dell'eremo, diverse sale di preghiere e una cappella in cui si celebra la Santa Messa. Venne consacrato vescovo di Lamezia Terme il 25 marzo 2004 e prende possesso della diocesi il 4 aprile 2004.
Il 16 gennaio 2010 un articolo di Radio Vaticana riportava che il vescovo ricevette minacce di morte: “Allarme e costernazione in Calabria dopo che una lettera anonima contenente minacce di morte è stata recapitata al vescovo di Lamezia Terme mons. Luigi Antonio Cantafora, di 66 anni. L'episodio risale al 20 dicembre scorso, quando tra i biglietti di auguri natalizi è stata trovata una busta contenente una foto del presule e il disegno di una bara con su scritto Amen. La notizia, pubblicata ieri dal quotidiano Calabria Ora, è stata confermata dalla Curia di Lamezia Terme. “In riferimento alle notizie riguardanti le minacce al Vescovo non diffuse da questa Curia diocesana – è scritto in una nota del vicario della Diocesi mons. Pasquale Luzzo – si conferma che nei giorni precedenti al Natale è pervenuta allo stesso una missiva anonima di minaccia. Ci si affida al lavoro delle competenti autorità inquirenti, mirato alla conoscenza della natura e della provenienza dell'atto in questione, inaccettabile e inaspettato”. “Sentiamo viva nel nostro cammino - conclude mons. Luzzo - la vicinanza del presbiterio diocesano, delle comunità religiose e dei fedeli laici, pronti a rispondere generosamente alle sfide del nostro territorio, con la forza rigeneratrice del Vangelo”. Sulla vicenda ha aperto un'inchiesta la Procura della Repubblica di Lamezia Terme che ha informato anche la Procura distrettuale antimafia di Catanzaro”.
Nella sessione del 28-30 marzo 2011 del Consiglio Episcopale Permanente riceve la nomina di membro della Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute. Il 9 ottobre 2011 accoglie papa Benedetto XVI in visita pastorale alla diocesi di Lamezia Terme.
Dal sito Wikipedia
Scorcio dell’Eremo di Santa Croce a Corazzo (frazione di Scandale), fondato dal Vescovo Luigi Antonio Cantafora (foto di Cesare Grisi).

venerdì 28 giugno 2013

Pagine di storia - Little Rock


Sopra, la Guardia Nazionale a Little Rock High School il 26 settembre 1957. Sotto, la scuola e la città adesso.


LITTLE ROCK

Nel 1957 nella città di Little Rock, Orval E. Faubus “un caparbio montanaro degli Ozarks, che aveva conquistato la poltrona di governatore dell’Arkansas”, intervenne per impedire ai bambini di colore di frequentare la Central High School, contravvenendo clamorosamente a quanto tre anni prima aveva stabilito la corte suprema in materia di incostituzionalità della segregazione scolastica. Appoggiato dall’opinione pubblica Faubus costrinse il presidente Eisenhower a inviare un distaccamento di paracadutisti per garantire i diritti degli studenti neri e a istituire la legge marziale per ristabilire la legalità. Ma Faubus nel 1958 chiuse tutte le scuole pubbliche per un anno.


giovedì 27 giugno 2013

Come eravamo

Foto pubblicate in passato dal Blog  Pingitore


mercoledì 26 giugno 2013

Massime e aforismi - Cicerone



“La vecchiaia è il compimento della vita, l’ultimo atto della commedia”

Marco Tullio Cicerone
Marcus Tullius Cicero
Arpino 106 – Formia 43 a.C.
Politico, oratore e filosofo romano.

martedì 25 giugno 2013

Angoli di Scandale

Il punto dove sorgeva la chiesa della Pietà a Scandale in una foto By Ros

Il Santuario della Madonna della Difesa  (foto By Ros)

Il ponte della Carcara in una foto By Ros

lunedì 24 giugno 2013

Sila - Lago Ampollino - Lago Cecita

Darsena del  Lago Ampollino (foto di Area Locale)

Giochi di guerra in Sila

Sila - Lago Cecita in una foto di Ann Bar

Sila - Lago Cecita in una foto di Giusi Milizia

domenica 23 giugno 2013

Io e la montagna – Racconto di Ezio Scaramuzzino

Sila - Lago Ampollino
Io e la montagna
Sono nato e ho vissuto i primi trent'anni della mia vita in un paese di collina, dal quale era possibile scorgere in lontananza il mare Ionio e sul lato opposto, ancora più in lontananza, i monti della Sila. Quelle colline, dove mi divertivo a fare lunghe corse con i miei compagni di gioco e spesso a rincorrere lucertole e talvolta a piazzare trappole per uccelli, erano per lo più scabre, tranne che per qualche uliveto che qua e là punteggiava il paesaggio. Da bambino pensavo che tutto il mondo fosse simile al mio mondo e quindi ero convinto che i paesaggi di tutti i paesi, di tutti i luoghi abitati del mondo, presentassero colline scabre e macchie di uliveti.
Quando all’età di sei anni circa vidi da vicino la Sila, ospite di una mia zia che colà villeggiava, rimasi incantato soprattutto dalle infinite distese dei pini. Già durante il viaggio in macchina avevo osservato incredulo quegli alberi che non finivano di scorrere davanti ai miei occhi ed avevo chiesto a mia madre perché il Signore avesse fatto crescere lì tutti quegli alberi e non ne avesse piantati anche sulle nostre colline. Poi mi destò qualche perplessità il fatto che quei grandi alberi non producessero un frutto sostanzioso, a parte quei pinoli poco appariscenti e difficili da sbucciare, il che me li faceva apparire belli e maestosi, ma tutto sommato inutili. Nella civiltà contadina e patriarcale le piante e la terra dovevano servire soprattutto a produrre frutti ed a sfamare la gente, non  a produrre foglie e fiori, che erano  belli, ma  non riempivano la pancia. Vissi quella vacanza in Sila come un sogno  ad occhi aperti, che mi consentì di conoscere da presso quegli alberi maestosi, sotto i quali mi trovai a correre e a giocare insieme con le mie cuginette.
In seguito e per molti anni ancora, durante tutta la mia fanciullezza, le mie escursioni in Sila si ridussero al giorno della Pasquetta. Sembrava quasi un rito allora. Intere famiglie, che spesso si allargavano a tutto il parentado, alle prime luci dell’alba partivano con le auto piene dell’immancabile pasta al forno e di altre cibarie. La montagna, che per il resto dell’anno sembrava essersi addormentata, quel giorno si svegliava in un rumore assordante di auto e di voci, che creavano un clima di festa invitante e contagioso. Si girava in lungo e in largo e poi, verso l’una, si sceglieva il posto per il pranzo. Che doveva essere rigorosamente nei pressi di un ruscello, sotto un pino secolare e possibilmente con lo sfondo di un lago.
Le donne stendevano le tovaglie, apparecchiavano, tutti si sdraiavano rigorosamente sull’erba e si dava inizio al pranzo. Il vino scorreva a fiumi e per tutti gli uomini e i ragazzi era un punto d’onore essere o apparire, se non proprio ubriachi, almeno brilli. A una certa ora saltava fuori una chitarra o una fisarmonica, si cantava e si facevano quattro salti. Verso l’ora del tramonto ci si preparava al ritorno e soprattutto si coglieva un rametto di pino da sistemare sul cofano: al paese il rametto sarebbe stato il segno distintivo dei “Silaioti”, di quelli cioè che erano andati in Sila per la Pasquetta.
Le vicende della vita mi indussero poi a lasciare il mio paese e a stabilirmi a Crotone, in una città di mare, anzi in una casa proprio di fronte al mare. Ma quei monti, quei pini, quei paesaggi, che spesso d’inverno apparivano imbiancati di neve, mi erano rimasti nel cuore. Con i primi soldi guadagnati, pensai a comprare anche io, come tanti, una casetta in montagna.
La Sila non era più quella della mia fanciullezza: discutibili villaggi turistici e improbabili condominî nelle più importanti località avevano favorito un turismo di massa, che riversava sulle montagne frotte di villeggianti. Anche io nei weekend portavo la mia famiglia in montagna: speravo che nascesse un amore per quei luoghi. Ma l’innamoramento fu lento e contrastato fino ad interrompersi del tutto quando le mie figlie, ormai adolescenti, mi dissero chiaramente che in montagna non volevano più andarci. Avevo sperato che imparassero a sciare, ma erano rimaste ai primi rudimenti dello sci, facendo comunque meglio di me, che non ero mai andato al di là di un copertone con cui qualche volta mi lasciavo andare lungo brevi e facili tornanti. Negli ultimi tempi, pur di andare in montagna, di tanto in tanto mi ero anche risolto ad andarci da solo, con qualche pericolo, specie in inverno, quando le strade erano ricoperte dalla neve o dal ghiaccio, invisibile e perciò tanto più insidioso.
Ho qualche ricordo non esaltante di quegli ultimi viaggi, nonostante ricorressi ad ogni precauzione e procedessi piuttosto lentamente. Una volta per il ghiaccio l’auto sbandò, sfondò il guardrail e rimase in bilico sul ciglio della strada all’altezza di un paio di metri dalla scarpata sottostante. Riuscii ad uscire dal portello posteriore ed avvisare tramite una rara e provvidenziale auto di passaggio un carro attrezzi che venne a tirarmi fuori.
Un’altra volta, in un autunno particolarmente ricco di funghi, ne raccolsi talmente tanti che mi feci prendere dall’entusiasmo e mi allontanai troppo. Ad un certo punto mi accorsi che non mi orientavo più. Fui preso dallo sconforto ed accelerai il passo, quasi che, correndo, potessi risolvere il problema. Mi sentii perso, anche perché  ero munito solo di una piccola bussola che non mi fu di alcun aiuto perché non funzionava bene e inoltre il cielo era completamente ricoperto di nuvole e minacciava pioggia. Vidi, o credetti di vedere, un filo di fumo a qualche centinaio di metri di distanza. Abbandonai il paniere pieno di funghi per poter essere più veloce e corsi verso la mia salvezza. Trovai un pastore che mi ospitò per la notte e la mattina dopo mi riportò alla mia casa in Sila.
Avventure certo, che mi hanno fatto amare e qualche volta odiare la montagna. Ma sempre ne sono uscito fuori, senza troppi danni, mentre esse facevano nascere in me un sentimento di amore-odio che  mi avrebbe segnato per il resto della vita. Poi per motivi di salute non andai più in montagna e decisi di vendere quella casetta, che aveva  bisogno di continue cure. Trovai un acquirente, che mi chiese di vederla. Presi le chiavi e partii. L’acquirente rimase soddisfatto, concordammo il prezzo, il rogito e ci salutammo cordialmente.
Infine mi preparai a chiudere la porta di casa. Con sgomento intuii che probabilmente quella era l’ultima volta che chiudevo quella porta. Girai lentamente la chiave nella toppa, poi mi guardai attorno e rividi quelle finestre, quello spiazzo, quei cespugli, di là da un ruscello, tra gli alberi. Sollevai lo sguardo e rividi quei pini giganteschi, poco distanti, che mi erano così familiari. Mi venne voglia di andare a vederli da vicino per l’ultima volta, di toccarli, di abbracciarli, come per dare ad essi l’ultimo saluto. Lentamente mi mossi e, dopo una breve salita, mi ritrovai in mezzo a loro.
Il silenzio era assoluto: non un alito di vento, o il fruscio di una foglia, o il tramestio improvviso di un uccello o di un qualunque altro animale. Mi venne da pensare che in quel luogo e in quel momento si avvertiva l’atmosfera arcana e religiosa che aveva avvolto la natura un attimo dopo la creazione.
Fui afferrato da un senso di vertigine ed avvertii l’esigenza istintiva di sdraiarmi per terra come per assaporarne l’ultima volta gli odori e i sapori. Mi inchinai e poi mi stesi supino, con lo sguardo rivolto verso le cime dei pini. Ebbi l’impressione che essi cominciassero a muoversi lentamente, quasi con difficoltà, e poi prendessero a girare in maniera sempre più veloce, quasi vorticosamente, intorno a me. Le pigne sembravano le loro mani, i rami le loro braccia e sembrava volessero afferrarmi con le mani, sollevarmi in alto e stringermi affettuosamente tra le loro braccia. Chiusi gli occhi istintivamente, temendo di impazzire. Poi riaprii gli occhi e vidi che quegli alberi erano sempre lì, solenni, giganteschi ed immobili, come sempre.
Mi alzai e mi diressi verso la mia auto ferma poco lontano. Misi in moto e poco prima dell’ultima svolta frenai, aprii il vetro e con un movimento sommesso della mano salutai per l’ultima volta quei luoghi.

Ezio Scaramuzzino, Violetta spensierata e altri racconti, Gruppo Editoriale l’Espresso, 2012, pag. 171


venerdì 21 giugno 2013

Giacomo Leopardi – IL Risorgimento

Giacomo  Leopardi

IL RISORGIMENTO

Giacqui: insensato, attonito,
Non dimandai conforto:
Quasi perduto e morto,
Il cor s’abbandonò.

Qual fui! Quanto dissimile
Da quel che tanto ardore,
Che sì beato errore
Nutrii nell’alma un dì!

La rondinella vigile,
Alle finestre intorno
Cantando al novo giorno,
il cor non mi ferì:

Non all’autunno pallido
In solitaria villa,
La vespertina squilla,
Il fuggitivo Sol.

Invan brillare il vespero
Vidi per muto calle,
Invan sonò la valle
Del flebile usignol.

E voi, pupille tenere,
Sguardi furtivi, erranti,
Voi de’ gentili amanti
Primo, immortale amor

Parte della poesia “Il Risorgimento” composta da Leopardi nel 1828 in doppie quartine di settenari.

giovedì 20 giugno 2013

Conclusa visita ispettiva alla Centrale Termoelettrica di Scandale


Scandale (Kr): Conclusa visita ispettiva Arpacal alla centrale termoelettrica Ergosud

Di seguito la nota dell'Arpacal:
Con una visita durata tre giorni, nella quale è stato svolto un sopralluogo tecnico e verificate tutte le documentazioni ricadenti nel piano di monitoraggio e controllo dell’impianto, si è conclusa nei giorni scorsi la seconda ispezione di impianti sottoposti ad AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) statale ricadenti in Calabria; si tratta della centrale termoelettrica ERGOSUD di Scandale, in provincia di Crotone, che i tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) hanno controllato su delega dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che, come è noto, è competente per le tipologie di impianti sottoposto da AIA statale.

Il gruppo ispettivo dell’Arpacal era formato dai tecnici del Dipartimento provinciale di Catanzaro Valerio Chiricò, Pasqualino Cerminara, Ivan Meringolo e Domenico Curcio, dal dirigente chimico del Dipartimento di Crotone, Rosario Aloisio, e dal tecnico Francesco Iuliano dell’Unità Operativa Via-Vas-IPPC della Direzione Scientifica, nonché dal dr. Clemente Migliorino, dirigente della stessa unità operativa e referente della convenzione ISPRA- ARPACAL.

“Nei tre giorni di ispezione – ha commentato Migliorino - c’è stato un serrato confronto tra i tecnici del gruppo ispettivo e i responsabili dell’impianto, i quali hanno risposto correttamente a tutte le richieste avanzate. La relazione finale, riguardante la conformità dell’impianto all’autorizzazione, sarà inviata all’ISPRA e al Ministero dell’Ambiente. L’ISPRA, delegando completamente l’ispezione ai tecnici dell’Arpacal, ha riconosciuto la nostra professionalità in questo tipo di attività e già dimostrata in varie occasioni”.

Si ricorda che l’AIA - provvedimento di autorizzazione per determinate tipologie di impianti industriali che tiene conto delle diverse linee di impatto sull’ambiente dell'attività da autorizzare – si inserisce nella più ampia normativa conosciuta con la terminologia di “Prevenzione e Limitazione Integrate dell'Inquinamento” - traduzione italiana dell'acronimo IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control), noto a livello internazionale come l'acronimo di una delle direttive UE più importanti in materia ambientale, la 96/61/CE poi codificata nella direttiva 2008/1/UE. La disciplina IPPC è stata recepita nell'ordinamento ambientale nazionale con il decreto legislativo n. 59 del 2005, che regolamenta l'emanazione, appunto, dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e dei controlli connessi a tale autorizzazione.

Le competenze delle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) e dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), in materia di Prevenzione e Limitazione Integrate dell'inquinamento derivano, infatti, dal decreto legislativo n. 59 del 2005, oggi confluito nel Testo Unico Ambientale (parte II del D.lgs.152/06, come modificato dal D.lgs. 128/10, art. 29).
Sugli impianti industriali di competenza statale, quindi, in base alla normativa in vigore, l’ISPRA, avvalendosi delle ARPA, ha infatti il compito di accertare il rispetto delle condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale, la regolarità dei controlli a carico del gestore ed il rispetto, sempre da parte del gestore dell’impianto, degli obblighi di comunicazione. Per quanto riguarda gli impianti di competenza regionale, gli stessi compiti sono assegnati alle ARPA.

Questa nota dell’ARPACAL è stata pubblicata dal sito Strill.it e da CN24.TV martedì 18 giugno 2013

 
Ispettori alla Centrale Termoelettrica di Scandale in una foto di CN24.TV

mercoledì 19 giugno 2013

Quando arriva la Protezione Civile

Isola Capo Rizzuto - Il Capo della Protezione Civile Franco Gabrielli in una foto de "il Crotonese" 

Foto del sito della Protezione Civile Calabria


martedì 18 giugno 2013

Scandalesi in Terra Santa

Don Simone Scaramuzzino in Terra Santa
Don Simone Scaramuzzino


lunedì 17 giugno 2013

Foto dal Mondo

Beach Resort - Egitto

Lago Sampaloc, Filippine

Scorcio dell'Isola di  Zakynthos  (Zante)  Grecia.

domenica 16 giugno 2013

La Commedia dell’Arte insegnata da Antonio Fava

Antonio Fava a Scandale

Nel mese di Luglio del 2011 abbiamo avuto la fortuna come Associazione di ospitare per una settimana a Scandale il Maestro di Commedia dell'Arte e nostro compaesano Antonio Fava, avevamo sperato a seguito di questa sua venuta in un maggiore interesse ed in un maggiore coinvolgimento da parte di tutte le istituzioni di Scandale per la predisposizione di un Progetto che potesse in qualche modo portare la Commedia dell'arte a Scandale con l'aiuto  di questo autorevole personaggio di origine Scandalese.
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LA CULTURA DIMENTICATA. EPPURE ALL'ESTERO PRODUCE RICCHEZZA

Con il suo patrimonio storico-artistico l’Italia avrebbe tutte le carte in regola per fare della cultura il punto di forza della sua economia. E invece nel Belpaese i monumenti si sgretolano sotto l’azione inarrestabile dell’incuria e del degrado, i musei chiudono per mancanza di fondi, mentre biblioteche e archivi storici sono ormai al collasso. Una crisi che colpisce duramente anche i lavoratori dello spettacolo, ormai in mobilitazione permanente. Il tutto nell’indifferenza generale della classe dirigente italiana.

Locandina di Antonio Fava dove sono elencati tutti i corsi di Commedia dell’Arte che terrà nel 2013.

ANTONIO FAVA
Come sentirsi stranieri in Italia

Con l’apparizione della commedia dell’arte, nell’Italia del XVI secolo, e con la sua successiva diffusione e adattamento in tutta Europa, si determinò una svolta importantissima nella storia del teatro occidentale: con la Commedia, il Teatro da ritualistico o dilettantistico diventa professione (arte), nasce l’attore nuovo, depositario di una sua scienza del recitare. Nasce, quindi, il Teatro Moderno.
Riproposta oggigiorno, la Commedia dell’Arte si rivela disciplina rigorosa, della quale la pratica e la conoscenza sono indispensabili a coloro che del teatro intendono fare una scelta professionale.
La scuola internazionale dell'attore comico da me fondata e che si ispira alla commedia dell’arte, ha sede a Reggio Emilia, ma è come se avesse sede all’estero. A Reggio Emilia esiste uno spazio fisico dove si tengono gli stage ed una scuola che opera da agosto a fine ottobre di ogni anno, ma gli allievi che la frequentano vengono tutti dall'estero e anche quando arriva qualche Italiano è perché è andato a studiare all'estero e li gli hanno parlato di un maestro che insegna la Commedia dell'Arte. Le sto scrivendo da Barcellona di Spagna dove sto tenendo un corso di tre giorni alla scuola internazionale di Berty Tovias, poi andrò a Murcia ad insegnare al master di teatro organizzato dall'Università San Antonio. Al ritorno, il 25 maggio, partirò per l'Australia dove sarò l'ospite principale della Italian week in Brisbane. Sono ritornato dalla Francia nel 1980, perché avevo voglia di parlare Italiano ed ho fondato la compagnia teatrale del Teatro del Vicolo.
Mi sono stati necessari cinque anni, fino al 1985, per capire che le sovvenzioni statali (20 milioni all'epoca) ti obbligavano a lavorare per i bordereaux e per una concezione del teatro impiegatizio, del tutto estranea a un artista.
Da questa consapevolezza è nata la decisione di lanciare lo Stage Internazionale di Commedia dell'Arte, Lo Stage Internazionale di Commedia dell’Arte, giunto alla XXVI edizione, dura 4 settimane, mentre l’intero ciclo formativo previsto dai programmi della scuola prevede 350 ore di lezione e dura 12 settimane.
Nella scuola io insegno la gestualità dei tipi fissi e l'improvvisazione, nonché le tecniche per la realizzazione di spettacoli; tecniche che consentono, una volta completata la formazione, di realizzare uno spettacolo. A questi attori viene insegnato cioè a diventare imprenditori senza dovere aspettare la telefonata del regista famoso.
Mi occupo inoltre di didattica e pedagogia teatrale, ma sono anche un performer, un regista, un realizzatore di maschere in cuoio; giro tutto il mondo facendo regie, spettacoli e insegnando nelle Università e nelle accademie di teatro.
Attori professionisti desiderosi di aggiornarsi, allievi delle scuole di Arte Drammatica, studenti e studiosi delle discipline dello spettacolo, sono coloro ai quali lo Stage e la Scuola si rivolge.
In Europa e nel mondo si può riuscire con il merito, attraverso lo stage e la scuola che sono la nostra vetrina; i nostri allievi tornano a casa, ricchi di una esperienza e conoscenza talmente ricca che spesso mi invitano nei loro Paesi. Andando in giro per il mondo ho incontrano tanti italiani che per potere lavorare hanno dovuto migrare nonostante siano molto bravi sul piano artistico e professionale. Per questo mi sento straniero in patria.

Articolo pubblicato giovedì 23 maggio 2013 dal sito UNLA di Scandale




venerdì 14 giugno 2013

E Beppe Grillo disse...

Beppe Grillo

“Non posso candidarmi perché vincerei io.
E io sono per la dittatura”

GIUSEPPE PIERO GRILLO
Savignone (Genova) 1948 –
Politico, Comico e attore italiano

La frase si trova in un articolo di Mattia Feltri pubblicato sul sito della filcams.cgil.it nel 2006, ma anche alla fine della biografia di Beppe Grillo nel libro di Giorgio Dell’Arti e Massimo Parrini, Catalogo dei Viventi, Marsilio Editori, Venezia, 2006, pag. 923.

giovedì 13 giugno 2013

Come eravamo

Foto del 2011 pubblicata su Facebook

mercoledì 12 giugno 2013

Mostra dell’artista Silvio Vigliaturo nel Castello di Santa Severina

Silvio Vigliaturo - Scudo
Il Castello di Santa Severina ospiterà dall’8 giugno all’8 settembre 2013 una collezione di opere dell’artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo. La mostra è promossa dal Comune e dal Rotary Club di Santa Severina.

La lunga Marcia

Albero della conoscenza

martedì 11 giugno 2013

Discarica abusiva nei pressi di Scandale

Foto di cn24tv.it
Scandale, i Carabinieri scoprono una discarica abusiva.

Oggi i Carabinieri della Stazione di Scandale hanno denunciato in stato di libertà C.L., 51enne proprietario di un’azienda agricola, originario di Scandale e già noto alle forze dell’ordine, per aver realizzato una discarica abusiva.
I Militari insieme ai colleghi dell’8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia, durante un servizio di perlustrazione aerea del territorio, hanno individuato, nei giorni scorsi, una piazzola di circa 550 mq, in località Collarica di Scandale, ove erano stati stoccati oltre 400 pneumatici in disuso tra cui molti per trattori (di notevoli dimensioni).
Successivamente i Carabinieri hanno approfondito l’attività individuando il proprietario del terreno e verificando che non era in possesso di alcuna autorizzazione alla creazione di una discarica.
Pertanto l’area è stata posta sotto sequestro in attesa delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria.


Articolo del sito CN24TV.it del 10 GIUGNO 2013

Quando buttavano l'eternit nella campagna di Scandale

Eternit buttato nelle campagne di Scandale in una foto del 2011 del sito "Dea della Caccia"


lunedì 10 giugno 2013

Foto curiosa - Latte per tutti

La Mamma di tutti in una foto pubblicata su Facebook

domenica 9 giugno 2013

Vite spezzate - Poesia di Domenica Bomparola sul tema della violenza sulle donne


Vite spezzate

In un campo assolato, tra il rosso dei ridenti papaveri
e il lieto svolazzare di gaie farfalle,
il tuo corpo inerte compare.
Sembri dormire.
Un sorriso accennato sulle labbra.
Sembri sognare.
Due lacrime si son fermate tra i tuoi begli occhi socchiusi.
Le piccole mani, gracili e puerili,
strette in due pugni freddi e senza vita.
Tornavi a casa spensierata,
quel maledetto dì di mezza estate.
Con te, solo la musica a farti compagnia.
D’un tratto un vigliacco a tagliare i tuoi passi,
a cancellare la gioia dal tuo viso…
Un vigliacco ha frantumato i tuoi sogni
e ha spento il tuo sole.
Nel buio una luna scialba e inerme
ti osserva assieme alle sue stelle.
Mentre qualcuno a casa aspetta invano il tuo ritorno.

Domenica Bomparola



sabato 8 giugno 2013

Ai lettori di questo blog


AVVISO IMPORTANTE PER CHI MI SCRIVE

Sono costretto a dare chiarimenti (usando questo blog) a chi mi scrive tramite posta elettronica. Vorrei far presente a tutti i gentili lettori che mandano mail (per avere chiarimenti o notizie sulla storia di Scandale o altro) che io rispondo sempre a tutti. Il problema è che le mail di alcuni mi tornano indietro per tutta una serie di motivi legati al funzionamento di Internet. Per esempio: quasi sempre c’è scritto “recipiente del destinatario pieno”. Quindi, sia gli Scandalesi che i parenti di Scandalesi in giro per il mondo, non si devono offendere se non hanno ricevuto le mie risposte. Dispiace soprattutto a me di questa situazione, perché perdo i contatti con loro che, non vedendo risposte, non mi contattano più. Ultimamente mi avevano scritto un signore di cognome Lettieri e un altro di nome Massimo, parente di una Guardia Municipale di Scandale di tanti anni fa. Le risposte che ho mandato, sono tornate indietro.
Ricordatevi che io rispondo sempre a tutti. Provate a verificare se anche sul vostro computer c’è qualcosa che non va. Oppure provate a riscrivermi e io riproverò a rispondervi.

UN SALUTO A TUTTI

Luigi Santoro

venerdì 7 giugno 2013

Paesi di Calabria - Vibo Valentia

Scorcio del  Castello di Vibo Valentia

“Ipsis autem Valentinis ex tam Illustri Nobilique Municipio”
(Ai delegati, poi, Valentini (di Vibo Valentia) uomini di così Illustre e Nobile Municipio)
Cicerone

Vibo Valentia - Le antiche mura di Hipponion (sec. V-IV a.C.)

VIBO VALENTIA
Vibo Valentia, ha una lunga storia. Già Monteleone di Calabria fino al 1928 è un comune di circa 34.000 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Calabria dal 1992. È stata anche capoluogo della Calabria Ultra al tempo di Gioacchino Murat e tesoreria delle Calabrie (Ulteriore e Citeriore). Si deve all’archeologo Paolo Orsi l’identificazione di Vibo con la città di Hipponion (fondata nel sec. VII a.C.).
Distrutta nel 388 a.C. dal tiranno di Siracusa Dioniso il Vecchio fu occupata dai Bretti fino al 194 a.C., quando i Romani vi fondarono la colonia latina di Valentia cui venne affiancata la denominazione Vibo dalla radice in lingua osca Veip.
Da Vibo passava la via Annia Popilia che collegava Roma con la Sicilia. Durante le guerre civili, le navi di Cesare e Ottaviano facevano base nel porto nelle operazioni condotte contro Pompeo nello stretto di Messina.
La parte storica della città attuale risale al 1235, quando fu riedificata dal segretario di Federico II, Matteo Marcofaba, e da allora si chiamò Monteleone. Nel 1420 passò ai Caracciolo, poi ai Brancaccio e infine ai Pignatelli. Occupata nel 1799 dal cardinale Ruffo, nel periodo borbonico decadde. Il 27 agosto 1860 accolse con entusiasmo Garibaldi.
Città interessante, con un ricco patrimonio archeologico e artistico, situata in posizione panoramica nei pressi di Tropea. Centro commerciale e industriale (materiale ferroviario, cementi, alimentari, chimica, resine sintetiche, vini).
Vi nacquero l’anatomista Giulio Iasolino (circa 1530 – 1620); l’architetto, pittore e mosaicista Francesco Antonio Curatoli (1671 – 1722); l’architetto Giuseppe Vinci (1772 – 1834); il pittore Francesco Saverio Mergolo (1746 – 1784); il pittore e architetto Emanuele Paparo (1778 – 1828); l’archeologo Vito Capialbi (1790 – 1853); il poeta dialettale Vincenzo Ammirà (1821 – 1898); Michele Morelli (1792 – 1822) esponente dei moti napoletani del 1820; Luigi Razza (1892 – 1935) Ministro dei Lavori Pubblici durante il fascismo.

Panorama di Vibo Valentia  (le foto sono di Wikipedia)


giovedì 6 giugno 2013

Canta Scandale 2013

Locandina pubblicata dal sito Musica x  Sempre

CANTA SCANDALE 2013

Si lavora a pieno ritmo e fervono i preparativi per la 36° edizione del “CANTASCANDALE”, concorso canoro per giovani talenti che si terrà il giorno 4 agosto 2013 a Scandale (Crotone).
Nei prossimi giorni sarà pubblicato sul sito dell’associazione Musica x Sempre (www.musicaxsempre.it), il bando per partecipare alla manifestazione che, anche quest’anno conferma il sodalizio con il prestigioso“Festival di Castrocaro 36° edizione”.
Il promotore dell’evento, Gianni Carvelli, si sta prodigando insieme allo staff di Musica x Sempre, affinché anche questa edizione sia un successo come le precedenti. Il “CantaScandale” è indubbiamente un appuntamento atteso da molti aspiranti emergenti del panorama artistico Regionale, di fatto sono sempre in crescita le presenze alla Kermesse di artisti proveniente da molte località della Calabria.
L’organizzazione si auspica di ricevere il supporto necessario per poter realizzare al meglio un evento, il “CantaScandale”, di elevato spessore artistico e culturale del nostro territorio. L’appello è rivolto agli enti preposti, ai sostenitori, agli sponsor e a tutti quelli che credono che l’arte, la cultura siano uno strumento indispensabile per la crescita e lo sviluppo di una società civile .
Nell’attesa del compimento dei lavori è doveroso ricordare che nel mese di giugno il vincitore della scorsa edizione del “CantaScandale”, Alessandro De Marco, parteciperà direttamente alle semifinali di Castrocaro 2013 per concorrere all’accesso alla Finale che si terrà il 19 luglio in diretta RAI 1.
Musica x Sempre augura ad AlexD (nome d’arte) di raggiungere quest'obbiettivo, perché ha tutte le carte in regola per poterlo sperare.

Dal sito Musica x Sempre