mercoledì 31 luglio 2019

Massime e aforismi - Jacqueline Kennedy

Jacqueline Kennedy



"Ogni momento che viviamo è diverso. Il buono, il brutto, la difficoltà, la gioia, la tragedia, l'amore, la felicità si intrecciano in un unico, indescrivibile intero che si chiama vita. Non si può separare il bene dal male. E forse non c'è neanche bisogno di farlo"



Jacqueline Lee Bouvier
Jacqueline Lee Kennedy Onassis, detta Jackie, nata Bouvier
Southampton 1929 – New York 1994
Moglie di John Fitzgerald Kennedy, 35º presidente degli Stati Uniti, First lady dal 20 gennaio 1961 al 22 novembre 1963, data dell'assassinio del marito. Vedova, sposò nel 1968 l'armatore greco Aristotele Onassis


Antonio Fava - Pulcinella ammutolito

Locandina pubblicata su Facebook

Estate Scandalese

Foto scattate a Scandale nel 2017




Estate a Santa Severina

Programma Estate a Santa Severina

domenica 28 luglio 2019

Articolo di Gino Scalise del 1971

Foto di un incendio del 2016 a Scandale



Intero territorio distrutto dal fuoco
L’abitato di Scandale minacciato


Scandale 17 agosto 1971
Un incendio di spaventose proporzioni che ha causato incalcolabili danni ad ogni genere di coltura, ha dilagato indomabile per due giorni e due notti nel vasto territorio del comune di Scandale, letteralmente distruggendo l’agricoltura locale. Il fuoco, prima localizzato a cinque chilometri dall’abitato, portato velocemente da un vento impetuoso, ha in breve distrutto tutto quanto incontrava al suo passaggio: boschi, oliveti, frutteti, vigneti, danneggiando o mettendo in pericolo anche le colture dei paesi vicini di San Mauro, Santa Severina, Papanice.
Le fiamme, levatesi altissime e minacciose soprattutto durante la notte, nel giorno successivo, hanno completato la distruzione di ogni coltura in molte centinaia di quote ex demaniali e degli assegnatari della riforma fondiaria, raggiungendo e minacciando assai da vicino le abitazioni e le chiese della periferia, gli istituti di Villa Condoleo e l’intero abitato.
Vigili del fuoco, agenti del Gruppo forestale, i carabinieri del luogo e squadre di uomini reclutati dall’Amministrazione comunale in collaborazione col comandante la Stazione dei CC. brig. Ferrari, nonché gruppi di volenterosi, hanno di giorno e di notte lavorato tenacemente per domare l’incendio infernale, che si stendeva su un fronte di parecchi chilometri, senza per altro riuscirvi se non dopo due giorni a causa del vento fortissimo e delle conseguenti crescenti dimensioni del fronte del fuoco. In tale tentativo di spegnimento un vigile e alcuni uomini sono rimasti feriti.
Tutto il territorio di Scandale si presenta come immenso carbone e sembra aver vestito a lutto l’intera zona, che vive solo di agricoltura – ora morta. Questo spettacolo desolante e tetro ha buttato nello sconforto il paese, che si preparava appunto in quei giorni ai solenni festeggiamenti della Madonna della Difesa.
È opinione diffusa che la inadeguatezza o assoluta mancanza di fasce antincendi e di pulizia nei vasti comprensori terrieri rimboschiti dai consorzi di bonifica e dalla Forestale dell’Opera Sila (Enti che hanno il merito di quelle che erano fino a ieri promettenti realizzazioni boschive) hanno facilitato e reso possibile l’immane incendio, che ha completamente distrutto la campagna di Scandale, vanificando così anche i lunghi e dispendiosi lavori di rimboschimento del territorio.
Non è dato stabilire ancora un quadro esatto dei danni, ma essi si calcola che ammontino a molti miliardi.
Riunioni di comitati cittadini, dell’Amministrazione comunale e delle segreterie politiche e sindacali stanno tentando un accertamento dell’entità del sinistro e, in pari tempo, sono impegnate a informare gli organi competenti centrali e periferici.


Articolo di Gino Scalise sul giornale “Il Tempo” di Roma del 18 agosto 1971



Unione Sportiva Scandale

Unione Sportiva Scandale - Nuovo stemma
Unione Sportiva Scandale in una foto del 2018

Paesi di Calabria - Cutro

Cutro - Paese famoso per il gioco degli Scacchi


Calabresi famosi - Gennaro Gattuso

Gennaro Gattuso



"Da ragazzino non riuscivo a star fermo. Mi calmavo solo quando spiavo il mare dalla riva o dalla finestra di casa. Per il resto ero sempre in movimento. Ed ero abbastanza scaltro. Quando la sera al porto tornavano le barche dei pescatori, mi intrufolavo per aiutare a scaricare le casse. Mi lasciavano qualche pesce e mollusco, che io correvo a rivendere in piazza.

Io vivevo a Schiavonea che è una frazione di Corigliano Calabro (CS). Un borgo sul mare dove torno ogni volta che sono in ferie. Sognavo di fare il pescatore e d’estate mi svegliavo alle 5 per uscire col gozzo. A dodici anni camminavo per Schiavonea insieme a papà per vedere la sfilata di caroselli e colori.
Era il 1990 e il Milan aveva appena vinto la Coppa dei Campioni contro la Steaua Bucarest. Mio padre per l’emozione faticava a tenersi in piedi, era un grande milanista, faceva il centravanti in serie D, poi si è messo a fare il falegname. Per me è stato il primo maestro di calcio. Ho ancora il ricordo del suo borsone che odorava d’olio canforato. Sognavo di diventare forte quanto lui. Per farvi capire il temperamento della famiglia Gattuso, quando papà militava nel Corigliano, doveva affrontare nel derby la Schiavonea. Dietro la recinzione c’era mio nonno, che vedendo giocare il figlio contro il proprio paese gli urlava contro: “Carne venduta”.
I primi calci li ho tirati in paese, sgraffignando le taniche di nafta ai pescatori per farne pali della porta. Giocavo anche cinque ore di fila, sulla spiaggia come i brasiliani, le gambe me le sono fatte lì. Il legame con la mia terra è forte, io penso in calabrese, è più veloce. Nel 2006 ho aperto un’azienda ittica per depurare e allevare molluschi. L’ho voluta in Calabria, per dare occupazione ai miei conterranei. Ho lasciato la mia terra a 13 anni, ho avuto la fortuna di fare un'ottima carriera, ma quando torno a casa, l'emozione è talmente forte che non riesco a controllarla.
Spesso mi capita di andare a sedermi sulla panchina di quel porto, è lì che ho imparato i veri valori della vita come l'umiltà e il sacrificio. Ed è grazie a quei valori se sono salito sul tetto d'Europa e poi del Mondo. Ecco perché non dimenticherò mai le mie radici".



Gennaro Gattuso

Gennaro Ivan Gattuso
Corigliano Schiavonea – Cosenza –
9 gennaio 1978
Calciatore

sabato 27 luglio 2019

Quando c'era Stra Scandale

Stra Scandale 2018
 


Paesi di Calabria - Crotone

Crotone in tre foto pubblicate su Facebook


Lucio Battisti

Matrimonio Lucio Battisti e Grazia Letizia Veronese 3 settembre 1976


“Mi chiedono solo cose sulla mia vita privata, sulle mie fidanzate, sui miei amori, nessuno mi ha mai chiesto se conosco la musica, se ho studiato al conservatorio, se mi piacciono Ray Charles o Beethoven”




Lucio Battisti
Poggio Bustone (Rieti), 5 marzo 1943 – Milano, 9 settembre 1998
Cantautore italiano


mercoledì 24 luglio 2019

Oggi ricordiamo Don Renato

L'ex Parroco di Scandale, Don Renato, con Giovanni Paolo II  a  Piazza San Pietro


Renato Maria Cosentini
23 gennaio 1924 – 24 luglio 2006
Ordinato Presbitero il 27 luglio 1946 - Parroco di Scandale fino al 24 luglio 2006


Scandale è in lutto. Un intero paese piange la morte del proprio parroco. Lunedì 24 luglio 2006 è morto all’età di 82 anni monsignor Renato Cosentini.
Non un parroco qualunque, ma Don Renato, parroco di Scandale praticamente da 60 anni. Mancavano infatti soli tre giorni (lo avrebbe fatto il 27 luglio) al suo sessantesimo di sacerdozio e solo pochi mesi dopo essere diventato prete, ancora “ragazzino”, fu destinato a Scandale. C’è un’aria triste a Scandale, silenzio… continua la vita di sempre, i muratori lavorano sulle impalcature ma anche il rumore del martello, della pala sembra avere un suono diverso.
Villa Condoleo, la sua casa, è meta di pellegrinaggio appena si è cominciata a spargere la notizia per le strade del paese.
Don Renato si è spento alle prime luci della mattina del 24 luglio; la sera di domenica, ancora lucido, è stato circondato dall’affetto delle persone più care che hanno pregato con lui. In nottata le condizioni del “Prete di campagna” si sono aggravate e il grande cuore del nostro parroco ha cessato di battere nel primo mattino. Già poche ore dopo la sua morte sono giunti a Villa Condoleo moltissimi preti della zona nonché monsignor Francesco Frandina, Amministratore diocesano dopo il trasferimento del vescovo Mugione a Benevento. Da tutto ciò si capisce come don Renato non fosse solo il parroco di Scandale e come il suo nome avesse una certa risonanza nel clero crotonese e non solo. In prima fila all’arrivo di Papa Wojtyla nella visita del pontefice a Crotone, grande amico dell’ex vescovo di Crotone monsignor Giuseppe Agostino che mercoledì 26 luglio alle ore 18,00 in piazza Condoleo celebrerà i Suoi funerali.
Intanto, già lunedì 24 luglio sono cominciati i tre giorni per ricordare il parroco per antonomasia di Scandale. E’ iniziata una veglia di preghiera che si protrarrà, notti comprese, fino ai funerali. Lunedì sono state celebrate due sante messe, la prima nella cappella di Villa Condoleo e l’altra nella Chiesa Madre, un’altra messa sarà celebrata oggi, martedì 25 luglio, da don Serafino Parisi, parroco di Santa Severina, e dopo la seconda veglia notturna, mercoledì pomeriggio la salma di don Renato muoverà, alle 17,30, portata a braccia dai suoi parrocchiani dalla Chiesa Madre per le vie del paese fino alla grande piazza Condoleo, che fu realizzata su un terreno che don Renato donò al Comune di Scandale.
Qui, monsignor Agostino, altri vescovi provenienti dalla Calabria e non solo, e tantissimi parroci insieme con tutta la popolazione di Scandale saluteranno il prete dei bambini ma non solo, il prete degli anziani ma non solo, l’uomo che ha dato una certa importanza, facendone parlare in bene, al piccolo paesino dell’entroterra crotonese.
Si racconta che fino a qualche anno fa fosse più conosciuta Villa Condoleo che Scandale o meglio che Scandale fosse conosciuto grazie a Villa Condoleo. Di don Renato ha avuto modo di parlare anche lo scrittore locale Pasquale Minniti con due libri il primo uscito nel 1996 intitolato “Un prete di Campagna” e un altro stampato un mese fa curato dallo stesso Minniti e dal grande amico di Don Renato, Gino Scalise, sul quale si possono trovare tante foto che ripercorrono la vita del prete scandalese, libro al quale il curatore ha voluto dare lo stesso titolo del primo e cioè “Un prete di campagna” aggiungendo don Renato Cosentini e la frase “Cristo non manda mai nessuno in pensione…”.
Ma di Don Renato, “prelato d’onore di Sua Santità”, si parla anche in altri libri e tanti sono stati gli articoli dedicati a Lui e alle sue opere.
Lo piangono in tanti in queste ore, il fratello Salvatore, i pochi parenti rimastigli, le suore laiche dell’Ordo Virginum di Villa Condoleo, le tante ragazze cresciute dai lui e che lui ha aiutato a sistemarsi: tutto il paese di Scandale e non solo.
Tanto il bene fatto dal parroco di Scandale, grazie alle opere realizzate, tante le ragazze ora donne, divenute maestre di scuola materna grazie al diploma preso “alla scuola di don Renato”, le bambine e i ragazzi difficili strappati alla strada e ospitati e curati a Villa Condoleo ma anche, durante le vacanze estive, a Capo Piccolo dove don Renato aveva pensato di creare una struttura per l’estate per far trascorrere momenti lieti ai suoi “figli”.
“Con la morte di Don Renato – dichiara il sindaco di Scandale Fabio Brescia – si chiude una pagina di storia di questo paese. Mi legava a lui una profonda amicizia e il ricordo per i racconti di mio padre che era sindaco di Scandale quando Villa Condoleo muoveva i primi passi. La sua morte lascia un vuoto difficilmente colmabile. Don Renato era un caro amico di tutti che ha vissuto la sua vita a contatto con gli altri e per gli altri”.
Gli fa eco il vice sindaco Tonino Coriale: “È venuta a mancare una figura importante per la nostra comunità e non solo, direi anche per tutto il comprensorio. Persona altruista, umile, disponibile e soprattutto sensibile. Uomo di grande carisma, vicino ed attento ai problemi di questa collettività. Lo ricordiamo per essere stato per tutti buon sacerdote, buon padre e un ottimo nonno. Esprimo le più sentite condoglianze ai parenti e alle persone a lui vicine”.
Ricorda Don Renato anche l’assessore Gino Pingitore per anni vicino a Lui come responsabile del Comitato feste. Proprio Carvelli ha dedicato al parroco un libro “Scende la sera – le prediche di don Renato”: “Ricordo Don Renato come il parroco di tutti noi, come il prete dei bambini. Colui che ha accolto tanti orfani ma anche il prete degli anziani. È stato il prete di tutti in particolare dei sofferenti”.
In conclusione mi sia concesso, in questo momento storico per la nostra comunità, un pensiero: ricordo Don Renato fin dalla mia più tenera età, mi ha cresciuto, battezzato, data la prima Comunione, confessato decine di volte, mi ha aiutato. A volte mi sono sentito abbandonato da lui (ma forse ero io che avevo abbandonato lui), abbiamo avuto dei contrasti ma fin da piccolo lo guardavo e pensavo che Don Renato non sarebbe mai morto…
L’ho visto invecchiare, le rughe gli solcavano il volto ma per me rimaneva una persona immortale, una persona dalla quale non mi sarei mai dovuto distaccare, invece anche don Renato mi ha lasciato, me lo sono visto in quella bara, non mi parlava più, immobile, con il Calice in mano. Lo avevo visto qualche giorno fa, mi dicevano che stava male, ma una volta nella sua stanzetta, per me era sempre lo stesso, mentre il male se lo stava mangiando dentro. Quel giorno sono dovuto andar via per altri impegni, spinto da lui stesso, senza aver avuto modo di parlargli. Mi sono perso l’ultima occasione per parlare con un Grande Uomo.
Addio Don Renato, addio Nonno Padre come ti chiamavano le tue bimbe…


Articolo di Damiano Lacaria su Il Crotonese del 25 luglio 2006



Autorità del Marchesato presenti ai funerali di Don Renato

Paesi di Calabria - Tropea

Tropea in tre immagini di repertorio



Massime e aforismi - Ippolito Emanuele Pingitore

Ippolito Emanuele Pingitore in una foto del 2012


“Il vero provincialismo è credere che partire possa trasformare in meglio una persona. Si può essere provinciali pur abitando in Piazza Duomo a Milano. Per parte mia ho già fatto i conti: mi godo il mio mare, le mie colline, il mio verde, il mio sole. I miei libri di filosofia, di storia, i miei romanzi, i miei interessi posso continuare a coltivarli a Scandale. Mi ispira di più ammirare un mandorlo in fiore che fare aperitivo sul Naviglio ed essere svegliato da una sirena della polizia alle due di notte”



Ippolito Emanuele Pingitore
Crotone 1994 –
Laureato in Filosofia
Scandalese


domenica 21 luglio 2019

Calabria mare

Caminia

Capo Colonna (Crotone)

Capo Vaticano

Quando andavamo a Villa Condoleo

Immagini di Villa Condoleo a Scandale


Viaggiando con la mente

Italia - Reggia di Caserta
Porto, Portogallo

Le Piramidi in Egitto

sabato 20 luglio 2019

Scandalesi di corsa

Giuseppe Lettieri in una foto del 2016

Come eravamo

Scandale 2014

Medo Augenti in una foto del 2011

Quando c'era lo scuolabus

Calabria di una volta

Quando a Isola Capo Rizzuto si facevano i campeggi gay

Locandina dell'epoca


Nell’Agosto del 1979, cioè 40 anni fa, veniva organizzato il primo campeggio gay d'Italia. Il raduno avvenne al camping "La Comune" di Isola Capo Rizzuto, primo paese in Italia ad ospitare un ritrovo omosessuale.


mercoledì 17 luglio 2019

Oggi ricordiamo Paolo Borsellino

Falcone e Borsellino


“Lo Stato e la mafia sono due poteri che occupano lo stesso territorio. O si fanno la guerra, o si mettono d’accordo”



Paolo Emanuele Borsellino
Palermo, 19 gennaio 1940 – Palermo, 19 luglio 1992
Magistrato italiano


Quando c'era Forza Italia

Foto scattate a Scandale nel 2014


Calabria da scoprire

Parco Fluviale del Vergari nel Comune di Mesoraca che fa  parte del Parco Nazionale della Sila