domenica 28 febbraio 2010

Nel Seicento a Scandale c’era un ospedale? Relazione del Parroco.

Entrata della Parrocchia di San Nicola.


Il 14 giugno 1625, su richiesta del vescovo di Santa Severina, il nostro parroco, Don Rocco Quercio, descrive la situazione religiosa di Scandale:


In primis quante anime sono in questo casale di Scandale, quali sono numero mille, et duicento incirca. In questo casale sono chiese secolari, et non regolari et la prima è la chiesa matrice sotto vocabolo di San Nicolò Vescovo et confessore, quale haverà d’entrata docati cento incirca consistenti in decime di grani, et denari, et pigione in tre case terranee et una vigna dove ogni domenica et festa comandata si canta messa. Ci sono tre confratie, la prima e del S.mo Sacramento fondata dentro la preditta di San Nicola, la seconda ò della S.ma Nunciata fundata dentro la chiesa della S.ma Nunciata, la terza et ultima è la confraternita delle Cinque Piaghe di N.S. eretta nella chiesa della Pietà. Quali confraternita si esercitano in accompagnare li defunti quando però sono chiamate, et loro è data la solita elemosina. La seconda chiesa è la preditta chiesa detta della S.ma Nunciata, dove non c’è entrata alcuna, ma vive d’elemosine.

La terza è la Pietà, quale anco campa di elemosine, et have una vigna quale si affitta tre docati l’anno. La quarta è la chiesa di Santa Maria juspatronato delli Franchi quale have una gabelluzza, che l’anno s’affitta, si sole affittare grano tomoli venti et in herbaggio docati 8. La quinta è la chiesa di Condoleo beneficio semplice di Don Domenico Bua, quale have una chiusa et oliveto et celsi dalli quali ne percipe ogni anno docati 18 incirca. La sesta è la chiesa di Santa Maria della Stella senza entrata.

Ci sono sette preti, nove chierici tre diaconi selvaggi et un commissario. Li preti et clerici godono tutta la loro robba, lo commissario di feste gode solamente lo foro, et lo privilegio clericale, et li jaconi selvaggi godono lo canone per la loro persona et una bestia di mano. Non ci sono monache di nesciuna sorte. Delle entrate delle predette chiese si è detto di sopra.

Nelle preditte chiese si cantano vesperi et messe cantate quando sono le loro festività, et anco messe lette, et nella matrice tutte le domeniche et feste si legge la dottrina christiana et in nesciuna chiesa vi è organo, ne congregatione. la confratia del Santissimo Sacramento vive d’elemosine, et have d’entrata docati 18 incirca, li quali pervengono dallo affitto di due case terranee et due vigne. Et ultimo. Non vi sono oblati si bene c’è un hospitale [ospedale], quali riceve poveri, et infermi et quelli li fa medicare, et loro dona da magnare et medicine.

Et questo è quanto m’occorre in risposta del preditto ordine ricevuto con la prego à Vostra Signoria Illustrissima e Reverendissima ogni grandezza et salute et baggio humilmente con ogni reverenza lo genocchio.


Il documento si trova all’Archivio Arcivescovile di Santa Severina.



venerdì 26 febbraio 2010

Scandale. Scuola elementare negli anni Sessanta.

Anno scolastico 1964 – 1965, in una foto dell’Archivio Aprigliano.

mercoledì 24 febbraio 2010

Gerard Rohlfs: “l’archeologo delle parole”.

A marzo 2010 ci sarà a Santa Severina un convegno internazionale dedicato a Gerard Rohlfs (nella foto), professore di Filologia romanza che è nato a Berlino nel 1892 ed è morto il 12 settembre 1986 a Tubinga in Germania. Specialista di glottologia romanza di fama mondiale e studioso di tradizioni, lingue e dialetti è stato per molti anni in Calabria, dando alle stampe vari volumi sul dialetto e sulla toponomastica. Definito “l’archeologo delle parole”, ricordiamo almeno la Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti (tre volumi del 1949-54), il Dizionario toponomastico e onomastico della Calabria, Ravenna, 1974. Dizionario dialettale delle tre Calabrie, Milano-Halle, 1932-1939. Grammatica storica dei dialetti italo greci, Beck, München, 1977.

martedì 23 febbraio 2010

Scandale nel 1896, secondo il Calendario del Regno d’Italia.

Calendario Generale del Regno d’Italia, compilato a cura del Ministero dell’Interno, 1896, vol. 54, p. 2203, Torino, Stamperia del’Unione Tipografico-Editrice.


SCANDALE


Collegio elettorale di Cotrone. Diocesi di Santa Severina. Abitanti 1514. Distante Km 7 da Santa Severina (Capoluogo Mandamentale). Superficie ettari 3846.

Fabbricato sopra elevate colline, in suolo fertile, percorso dal torrente Esaro. Clima saluberrimo. È a scirocco di Santa Severina.

Prodotti: cereali, viti, olivi, allevamento di grosso e minuto bestiame.

Ufficio Postale locale. Ufficio Telegrafico a Santa Severina, Stazione ferroviaria a Cotrone, distante km 20, sulla linea Bari – Reggio. Servizio corriera.

Vetture postali per Cotrone, ore di percorso 3, numero delle corse 1; da Cotrone, ore di percorso 1,30. Da e per San Mauro, ore di percorso 1,30, numero delle corse 1.


Sindaco: Drammis Barone Nicola.

Segretario: Catanzaro Agostino.

Cereali (Negozi): Elia Marcello – Racco Fedele – Rizzuto Giacomo – Scalise Carmine – Scalise Pasquale.

Molini (Esercente): Comito Domenico.

Olio d’oliva e Vino (Produttore): Drammis Barone Nicola.

Tessuti (Negozi): Graziano Silvestro – Scaramuzzino Giovanni – Scaramuzzino Salvatore.


PROFESSIONI


Farmacisti: Catanzaro Modestino – Brescia Antonio.

Medici Chirurghi: Basta Giovanni – Gallo Francesco.

Notai: Cizza Tommaso.


lunedì 22 febbraio 2010

domenica 21 febbraio 2010

“Malumore a Scandale per il servizio automobilistico”, di Gino Scalise.

Una delle prime vetture delle Autolinee Romano sulla linea Strongoli - Crotone negli anni Venti.


Articolo di Gino Scalise, pubblicato sul giornale “Il Tempo” di Roma il 4 giugno 1955.


Scandale 3 giugno.

Malumore a Scandale per il servizio automobilistico. Per due giorni la popolazione è stata lasciata senza posta. Si chiede l’intervento della popolazione.

Fino a quando la Ditta Romano, che detiene il quasi totale ed incontrastato dominio delle strade del crotonese, abuserà della pazienza degli abitanti di Scandale? Abbiamo appena denunciato il poco cortese comportamento del personale addetto alle autolinee, che altra grave ragione di protesta è fornita alla popolazione di Scandale, priva di servizi e di corrispondenza epistolare da due giorni.

Si vuole, che la corriera San Giovanni in Fiore - Crotone, che ha l’obbligo di recapitare la corrispondenza ai Comuni che attraversa, in occasione dell’inizio dei lavori di asfaltatura della 107, abbia affidato a quella che va da Santa Severina a Crotone l’incarico del servizio postale per i Comuni di San Mauro e Scandale. Sta di fatto che oggi è il secondo giorno in cui Scandale viene privato della corrispondenza (quasi fosse un paese tagliato fuori dal consorzio umano) perché il personale della predetta corriera, oltre ad avere ieri costretto i viaggiatori per Scandale a scendere al bivio di San Mauro, distante appena 5 chilometri dal nostro Comune, sul cui tratto non vi sono lavori di sorta, ha creduto insistere perché l’Ufficio postale di San Mauro ritirasse la corrispondenza di Scandale e, al giusto rifiuto di questo, l’ha trasportata in Santa Severina, minacciando, come ha fatto, di ridiscenderla a Crotone se neppure l’Ufficio postale di Santa Severina l’avesse accettata.

Che pensare se questa storia dovesse ancora ripetersi? Meno male che l’impresa Manfredi ha con intelligenza iniziato i lavori sul tratto Scandale – Crotone, per dare appunto ai servizi pubblici la possibilità, di cui si sta servendo la Mediterranea, di allacciare ugualmente e giornalmente i centri di San Mauro e Scandale con Crotone, con un giro poco più lungo da Cutro. Ma è che il personale addetto preferisce non arrivare fino a Scandale e crede così di poter lasciare 3500 abitanti senza corrispondenza!

Chiediamo, pertanto, l’intervento sollecito dell’Amministrazione delle Poste, del Ministero dei Trasporti e delle altre autorità competenti perché indecenze del genere non abbiano mai più a verificarsi



venerdì 19 febbraio 2010

ANTONIO FAVA: uno Scandalese cresciuto a Reggio Emilia, famoso a livello internazionale.

Antonio Fava, figlio di Tommaso, è nato a Scandale nel 1949. Vive a Reggio Emilia: è attore, autore, regista teatrale, maestro di Commedia dell’Arte e di discipline comiche. Dirige la Scuola Internazionale dell’Attore Comico a Reggio Emilia. Progetta e realizza maschere in cuoio in uso presso la sua Scuola e nei suoi spettacoli. Insegna Commedia dell’Arte in istituti, università e accademie d’arte drammatica in tutto il mondo. Espone le sue maschere in importanti musei e istituzioni culturali. È regista internazionale.

È autore del libro La Maschera Comica nella Commedia dell’Arte, pubblicato da Andromeda Editrice nel 1999, e dalla Northwestern University Press, USA.

In una intervista pubblicata molti anni fa, così ricordava la famiglia e Scandale:


Sì. Io ho vissuto la “calabritudine” in famiglia, non al paese, a Scandale, perché la mia famiglia è passata al nord quando io avevo pochi mesi, e mio padre qui non poteva fare più il Pulcinella, perché per farlo doveva appartenere ad un contesto geografico e culturale preciso; però in famiglia hanno continuato ad esistere dei comportamenti, si facevano feste, c’era sempre tanta gente, ho dei ricordi meravigliosi in questo senso, e mio padre dominava la situazione ripescando da tutto il suo repertorio, di cui poi io in seguito ho fatto veramente tesoro. Ma soprattutto mio padre aveva la capacità di cogliere da qualsiasi cosa uno spunto per inventare una storia, per fare poi quelle cose che io successivamente ho tradotto in principi sui quali poi mi trovo a lavorare.

Io sono cresciuto al nord; sono l’ultimo di una nidiata numerosissima e mia madre ha voluto che nascessi al sud, e per questo le porto eterna gratitudine; però una volta nato, affrontando un viaggio che allora era sicuramente un’odissea, è riuscita a portarmi sano e salvo fin qui raggiungendo il resto della famiglia che l’aveva preceduta. Dunque sono cresciuto al nord, sono cresciuto in Emilia, ma non ho mai perso il contatto con la lingua, la cultura, lo spirito del paese dove sono nato. Nella mia testa, qui come altrove, risuona incessantemente il mito di Scandale, un mito buffo e tenero allo stesso tempo.






giovedì 18 febbraio 2010

Poesia del prof. Nino Pala.

Questa poesia del prof. Nino Pala la troviamo in questo libro intitolato “A Teocle di Naxos”, pubblicato dall’Editrice Pubblisfera. Il professore ha insegnato latino e greco nel liceo Borrelli di Santa Severina per 36 anni.


UNA BUONA FAMA


Aspirar sempre ad una buona fama

ed ognuno certamente ben lo può

perciò chi propria vita certo infama

neppure in funerale io loderò.


Di tutti allora certo ben si parla

di tutti allor si dice perciò bene

di chi muore nessuno certo sparla

anche se ha dato a tutti grandi pene.


Se buona fama perciò tu aver vuoi

se bene ti comporti tu l’avrai

se tu coglier sai i lati buoni

di te nessun farà suoi alti lai.


Quando tutti a lavorare andando

tu pratichi principi di tua vita

e le tue fatiche esercitando

a far lo stesso tutti quanti in vita.



mercoledì 17 febbraio 2010

Lettera del prof. Gino Giugni a Rossi-Doria.


Il prof. Gino Giugni (Genova, agosto 1927 – Roma, ottobre 2009), docente di Diritto del lavoro alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma e consulente dell’ENI, all’epoca stava conducendo l’indagine sulla Riforma agraria a Gravina di Puglia in provincia di Bari. Con Rossi-Doria si sentivano spesso su come procedere nell’inchiesta nei rispettivi paesi.

Giugni è il padre dello Statuto dei lavoratori del 1970. Nel marzo del 1983 è stato gambizzato a Roma dalle Brigate Rosse. Senatore nelle politiche del 1983, è diventato presidente della Commissione Lavoro di Palazzo Madama. Dall’aprile 1993 al maggio 1994 ricoprì la carica di Ministro del Lavoro e della Sicurezza sociale del governo Ciampi.


ENI – Ente Nazionale Idrocarburi

Sede di Roma

Direzione Studi Economici e Tecnici

Via Lombardia, 43


Roma 10 maggio 1955

Caro Professore,

non avendo ricevuto risposta alla mia ultima, ho immaginato di trovarla a Scandale.

Occorre che fissiamo al più presto la data del terzo soggiorno a Gravina, e questa volta temo che non sarà tanto facile.

Io potrei muovermi tra il 2 e il 15. Spero che in tal periodo Pera sia libero da impegni per esami. Laura, fino alla fine di giugno, è disponibile.


Possiamo contare sulla sua presenza in quei giorni? Mi permettevo anche di raccomandarLe, nella lettera, la questione del permesso dal Provveditore, della Corte di Appello, e, infine, la necessità che vi fornisca di “credenziali” in carta intestata dell’Osservatorio di Napoli.

Attendo la Sua risposta, e nel frattempo, mando i più vivi auguri al gruppo di “colleghi” di Scandale.

Cordialmente. Gino Giugni.

Ho pensato sulla possibilità di affiancarci il gruppo di Matera (un architetto, mi sembra)? Ci sono i mezzi?


Roma. Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia, Archivio Rossi-Doria, Scandale, vol. VI, fascicolo 38.

martedì 16 febbraio 2010

Chiese di Calabria.

L’interno del Duomo di Reggio Calabria.

lunedì 15 febbraio 2010

“A denti stretti”, di Francesco Citriniti.

Questo libro di satira politica, stampato da La Rosa Editrice nel 1993, è uno dei pochi pubblicati dal nostro compaesano Francesco Citriniti, nato a Scandale nel 1943. Giovanissimo, ha lasciato la Calabria per Gagliano del Capo presso i Padri Trinitari dove ha compiuto gli studi classici e il biennio di filosofia.

Presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma ha compiuto il biennio di sacra teologia conseguendo il grado di Baccellierato.

Citriniti si è espresso in molti rami della letteratura: romanzi, racconti, storia, politica, saggistica e poesia. Da anni collabora con alcune riviste religiose con articoli a sfondo teologico e sociale. Su Scandale ha scritto interessanti articoli, pubblicati dal sito della Pro Loco.



domenica 14 febbraio 2010

Scandalese condannato a due anni di reclusione per un bacio.


Dare un bacio a una ragazza, in ogni caso, poteva costare davvero caro. Se ne accorse nel 1937 un diciottenne di Scandale accusato di aver “con violenza ripetutamente baciata” una fanciulla di dodici anni. Era stato condannato a due anni di reclusione dal Tribunale di Catanzaro e la corte di Appello, nel confermare quella sentenza, argomentò che “il bacio costituisce atto di libidine, qualora sia dato in modo lascivo e per impulso di lussuria, come appunto è avvenuto nel caso in esame stando alle dichiarazioni dello stesso imputato il quale affermò che da molto tempo amoreggiava con la ragazza e che lo scopo a cui tendeva, con il suo atto, era il matrimonio”. Che dire? Siamo nel 1937 e ancora in quell’anno un bacio poteva essere punito con due anni di reclusione!

I giudici non mostrarono alcuna indulgenza per quel giovane innamorato che aveva baciato la sua innamorata, mentre, come vedremo, si comporteranno ben diversamente con giovani stupratori innamorati.


Tribunale di Catanzaro, Volume 548, anno 1937, Sentenza del 30 giugno 1937. Cfr. Enzo Ciconte, «Mi riconobbe per ben due volte». Storia dello stupro e di donne ribelli in Calabria (1814-1975), Edizioni dell’Orso, 2001, pp. 92 e 328.


venerdì 12 febbraio 2010

Guglielmo di Amendolea, signore di Scandale.

Rovine del castello di Amendolea, oggi frazione di Condofuri nella provincia di Reggio Calabria. Amendolea sorge a cinque chilometri dal mare e fino al 1811 fu comune autonomo.


Proveniva da questo castello quel Guglielmo di Amendolea, barone di Calatabiano e signore di Scandale, che Carlo d’Angiò compensò con ampie concessioni territoriali in Sicilia e Calabria. Nel 1272, come risulta dai documenti della Cancelleria Angioina, ebbe per pochi anni la metà dei feudi di Scandale e San Leone. L’altra metà era, dal 1269, della nobile famiglia dei Sanfelice che comprendeva anche il feudo di Turrutio.

giovedì 11 febbraio 2010

Il barone Drammis Consigliere Provinciale per il Distretto di Crotone.

Foto di Cirò con uno scorcio del castello.


il barone Salvatore Drammis è stato per moltissimi anni Consigliere Provinciale per il Distretto di Crotone, come attestano i verbali delle riunioni del Consiglio Provinciale di Catanzaro, pubblicati alla fine dell’Ottocento, consultabili in alcune biblioteche. Per esempio, io ho consultato i documenti del 1864 e successivi, ma lui era Consigliere già molti anni prima, come risulta sulla storia di Cirò dell’avvocato Giovan Francesco Pugliese, pubblicata nel 1849. Infatti, come si può vedere dal documento che segue, nel novembre 1839, fu chiamato per risolvere un contenzioso tra il Comune di Cirò e un cittadino “per disboscamenti vietati dalle leggi forestali”. Cittadino che aveva tagliato degli alberi e seminato.


“Sui reclami di costui venne delegato di verifica il Consigliere Distrettuale Don Salvatore Drammis, il quale recatosi sul luogo in presenza dello stesso Sindaco, ed osservati gli effetti della resinazione, scrisse il giorno 5 novembre 1839 allo stesso Sindaco con tutto buon senso quanto segue: “Comechè dietro regolare verifica in sua presenza eseguita mi sono assicurato dagli avanzi lasciati dal fuoco acceso nel fondo Comunale Frandina che il medesimo era coperto soltanto dalle cosiddette spine bianche, mucchie, e lentischi, sulle considerazioni che il distruggere le medesime non reca verun nocumento alla proprietà, ma piuttosto utile; che il danno cagionato col fuoco in generale ebbe luogo nelle sole querce colà esistenti; che quel suolo è di sua natura aratorio; e col permettersi la semina nel medesimo non si può affatto nascondere il suindicato danno cagionato dal fuoco, le prescrivo di sollecitamente permettere al fittuario giusta la disposizione del sig. Intendente giusta la semina in detto luogo Frandina, e di essere tutt’occhi nel vigilare alla custodia tanto delle querce intatte quanto di quelle dannificate, non che degli ulivi, onde provvedersi giusta l’introdotto giudizio alla verifica del danno commesso. Intanto mi assicuri della ricezione della presente, e dell’esatto adempimento di queste disposizioni”.


Il detto Consigliere era stato facoltato di tanto praticare dall'Intendente, il quale ne aveva a 22 ottobre scritto al Sindaco deferendo a’ reclami di quella parte di popolazione che aveva con positivo dispendio seminato, e lo replicò a 19 novembre al 2. Eletto ff. pel Sindaco da lui sospeso e chiamato in residenza, nel tenor seguente : “Dalla verifica eseguita dal Consigliere Distrettuale signor Drammis si rileva, che il fondo Frandina di proprietà di codesto Comune è stato per lo passato e può "essere addetto attualmente a semina, e coincide anche col contratto di affitto conchiuso col sig. Antonio Montone colla garanzia del sig. Nicastri, con cui si pattuì che il fondo suddetto si fittava ad ogni uso"; per cui volendo anche secondare le premure manifestate da codesta popolazione, resta da me autorizzato il detto fittuario di seminarlo in questo corrente anno; per cui ella ne avvertirà i suddetti Montone e Nicastri di tanto praticare, e renderà anche noto ciò alla popolazione per mezzo di pubblici avvisi. Ciò non impedisce il giudizio contro chi di diritto per l'incendio degli alberi da espletarsi da cotesto Regio Giudice. Pressantissima per l'esecuzione. L'Intendente, Giardinelli”.


Cfr. Giovan Francesco Pugliese, Descrizione ed istorica narrazione dell’origine e vicende politico-economiche di Cirò, Napoli, Stamperia del Fibreno, 1849, p.298.



mercoledì 10 febbraio 2010

Calabria antica.

Sito archeologico nei pressi di Locri.

martedì 9 febbraio 2010

Il territorio di Scandale visto dai geologi.

Cesare Roda, "Il membro di Barretta della Molassa di Scandale (Pliocene medio superiore del bacino crotonese)", Bollettino della Societa Geologica Italiana, n° 83, Fascicolo 03, 1964, pp. 335-347. Lavoro eseguito dall’Istituto di Geologia dell’Università di Catania diretto dal Prof. Leo Ogniben.


Essendo l’articolo molto lungo, riporto qualche brano.

Viene qui formalmente proposto il nome di Membro di Barretta per una unità prevalentemente arenacea della Formazione di Scandale. La descrizione e la designazione della sezione tipo sono fatte secondo le regole del Code of Stratigraphic Nomenclature della AMERICAN COMMISSION ON STRATIGRAPHIC NOMENCLATURE (1961). La Molassa di Scandale e l’eteropica formazione lagunare denominata Argilla marnosa di Spartizzo rappresentano la base della trasgressione medio-pliocenica nel Bacino Crotonese. Al bordo del bacino nella Molassa di Scandale si distinguono il Membro di Pedalacci e il Membro di Barretta qui descritto.

Nella sezione tipo il Membro di Barretta è formato da due banchi di arenarie poco cementate, gialle, non stratificate, petrograficamente costituite da termini intermedi tra grovacche e subgrovacche; i due banchi sono separati da una intercalazione di argilla marnosa e siltosa azzurra. Lo spessore totale del Membro di Barretta è di m. 136. La microfauna è contenuta quasi esclusivamente nell’intercalazione pelitica e indica un deposito costiero di età medio-suprapliocenico. […]


Nell'area di Scandale le arenarie pliocenico-calabriane sono affette da un gran numero di faglie di decorso sud-ovest - nord-est. L'immersione regionale delle arenarie è verso sud-est, ma l'intensa fagliatura con abbassamento dei blocchi a nord-ovest, che si riscontra a settentrione della strada di Scandale, ha portato alla formazione di una struttura che somiglia in un certo qual modo ad un’anticlinale; però una “gamba”, quella nord-est, è costituita da una serie di gradini di faglia.

La Montecatini ha perforato il pozzo di ricerca “Scandale 1” ubicandolo sulla “cresta” di questa struttura.

Anche le argille pliocenico-calabriane dovrebbero essere fortemente fagliate, ma è stato impossibile fornirne la prova. Queste argille sono sedimenti così teneri e così mal stratificati, che non è stato possibile scoprirvi una chiara fagliatura né sul terreno né sulle fotografie aeree. […]


Nella parte nord-occidentale del Bacino Crotonese è stata individuata una unità litologica prevalentemente arenacea, suddivisa in due o tre grossi banchi ma non stratificata, denominata Membro di Barretta della Molassa di Scandale. Esso è distinguibile dal Membro di Pedalacci immediatamente sottostante per mezzo del colore, della tessitura, del tipo delle intercalazioni pelitiche, della composizione petrografica e del contenuto microfaunistico; dalle altre unità arenacee affioranti nel Bacino Crotonese è distinguibile per la diversa cementazione, per le differenti caratteristiche della stratificazione e per il colore. L’età del Membro di Barretta è compresa tra il Pliocene medio e il Pliocene superiore. Esso rappresenta la base arenacea di una successione trasgressiva, la quale si può correlare con la trasgressione medio-pliocenica citata nella letteratura geologica per tutto il bordo adriatico dell’Appennino.

lunedì 8 febbraio 2010

Paesi abbandonati: Roghudi Vecchio.

Nelle due foto si vede il borgo abbandonato di Roghudi Vecchio.


Sulle pendici meridionali dell'Aspromonte in provincia di Reggio Calabria, a 600 metri sul livello del mare sul torrente Amendolea troviamo, tra montagne impenetrabili, il vecchio abitato di Roghudi.

L’abbandono fu deciso a seguito di forti alluvioni avvenute tra 1971 e il 1973. Il paese, fino ad allora sede comunale, fu dichiarato totalmente inagibile.

Così si decise di trasferire gli abitanti di Roghudi Vecchio, nonché la sede comunale, in un abitato di nuova fondazione, nelle vicinanze di Melito di Porto Salvo, che prese la denominazione di Roghudi Nuovo.

Si racconta, che erano presenti nel paese grossi chiodi conficcati nei muri delle abitazioni dove venivano fissate corde legate alle caviglie dei bambini, per evitare che mentre giocavano precipitassero nel burrone che circondava l'intero abitato.



domenica 7 febbraio 2010

Poesia di Luigi Demme.

Vecchia cartolina di Scandale.


Paese


Il passato che stenta a morire,

attaccato al presente che incalza,

massiccio scomposto attaccato a catena:

questo è il paese mio, questo è Scandale.

D’intorno uliveti a terrazza,

bucolico collare verdeggiante,

inzuppate da chiazze vermiglie:

è il sudore di braccia mai stanche.

A sera, fumar di comignoli,

sparge aromatiche scie nel suo cielo.

Sforbiciano i crocchi per le vie:

triste satira del suo giorno che muore.

venerdì 5 febbraio 2010

Il dottor Rocco Mazzarone a Scandale.


Rocco Mazzarone in una foto del 1972 di Henri Cartier-Bresson.


A Scandale assieme a Rossi-Doria c’era il dottor Rocco Mazzarone, figura insigne di medico-sociologo, noto in Italia e all’estero. Morto il 28 dicembre 2005 a Tricarico (Matera) dov’era nato il 17 agosto 1912. A lui si deve il rapporto sulla situazione sanitaria di Scandale nel 1955 che si trova nell’Archivio Rossi-Doria a Roma.


Ultimo dei grandi meridionalisti, amico fraterno di Rocco Scotellaro e Carlo Levi, aveva una visione del Mezzogiorno fuori dagli schemi ideologici e dentro la risoluzione dei problemi concreti.

In un’intervista al figlio di Manlio Rossi Doria per “Linea d’ombra” nel 1992 dal titolò “Una vita mal spesa” diceva: “io ho perso tempo, la mia è stata una vita mal spesa. Oltre al mio mestiere mi sono illuso di far altro, di incidere sulle scelte sociali in medicina e mi sono accorto che è spesso illusorio perché tu le cose incisive le puoi attuare solo se hai la forza. Ed io per forza intendo forza politica. Un isolato come io sono stato rischia di fare il profeta disarmato”.


Quella che segue è una lettera del dottor Mazzarone, mandata a Scandale a Lucia Trucco (Mimma), assistente di Rossi-Doria.

Nel contesto, il dottore fa riferimento ai medici di Scandale, uno giovane e uno anziano, senza fare nomi. La Lidia citata è Lidia De Rita, psicologa e assistente del professore a Scandale.


OSPEDALE CIVILE DI TRICARICO

Dottor Rocco Mazzarone

21 maggio 1955


Cara Mimma,

spero sia stato possibile avere le notizie sulle cause di morte su Scandale nell’ultimo venticinquennio.

L’indagine sulla popolazione scolastica, per cui si potrebbe usare la cartella che è già in tuo possesso, non può farsi prima di ottobre, quando si spera poter eseguire l’indagine schermografica, estendendo questa anche ad altri gruppi di popolazione e classi di età.

Se il giovane collega scandalese è ancora d’accordo, si può iniziare subito la raccolta del maggior numero possibili di storie cliniche. Per semplificare il compito del medico si potrebbe usare una scheda, simile a quella usata a Grassano, di cui accludo copia. Sull’anamnesi familiare le malattie a carattere ereditario e sociale dovrebbero essere segnate con la lettera e il numero corrispondente, secondo la chiave acclusa.

Chiedi al professore, che non si sa dove ora sia, se è d’accordo. In caso affermativo, farò subito ciclostilare copia sulla cartella, apportandovi eventualmente qualche modifica e semplificazione, e le invierò al collega accompagnandole con una lettera esplicativa. Naturalmente attendo un cenno di risposta in merito.

Sul vecchio medico non credo si possa contare molto: è fascista e, per giunta, nell’ultima campagna elettorale ha svolto azione propagandistica a favore di uno dei più sporchi industriali della tubercolosi, che ora è deputato al Parlamento. Ma non sono cose, queste, solo sulla Calabria e sull’Italia.

Spero poter ritornare altra volta e più utilmente a Scandale. Anche Lidia ritornerà per un periodo più lungo. Lidia è oramai legata a te da amicizia ed è ammirata delle qualità di maestro del professore. Non le dispiacerà collaborare con te e con lui con maggiore intensità e continuità.

Molti saluti. E buon lavoro. Rocco Mazzarone


Roma. Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia, Archivio Rossi-Doria, Scandale, vol. VI, fascicolo 37.

giovedì 4 febbraio 2010

mercoledì 3 febbraio 2010

Il territorio di Scandale secondo gli archeologi.

Scavi archeologici nei pressi di Scandale in località Lustra Visciglietto, in una foto presa dal sito http://www.ippo94scandale.splinder.com/ .


Tralasciando per il momento di parlare dei reperti trovati da Giuseppe Giovinazzi e degli scavi in località Lustra, riporto qui una sintesi di quanto scritto in passato da vari archeologi sul territorio di Scandale.

Per quanto riguarda gli insediamenti preistorici, nel nostro territorio è stata trovata una bella grande ascia neolitica di pietra scura e reperti litici e fittili che si possono ammirare nel museo di Crotone. In particolare il materiale rinvenuto in contrada Prebenda, già segnalato dall’archeologo Paolo Orsi, proveniente dalla stipe di un santuario rurale del IV-III secolo a.C. Tra le offerte votive alcune statuette con symplegma, una veste indossata in modo particolare, figure femminili in terracotta del tipo tanagrine e busti fittili con corone di foglie. Ragguardevole, per le dimensioni, è la parte inferiore di una statuetta in terracotta con schiniere, vestita con un corto mantello. Santuari rurali risalenti al VI secolo sono stati trovati a Mezzaricotta, Giammiglione, Santa Domenica e Centonze al confine tra il nostro territorio e quello di Crotone. Ma tombe e altri reperti antichi sono stati trovati dai contadini a Turrutio, nella contrada Corazzo, dove sono venute alla luce 150 monete di bronzo, bruzie.


Scandale località Santa Domenica

Si tratta di una località collinare distante circa sette chilometri da Crotone in direzione nord-ovest, interessata dalla presenza di sorgenti d’acqua.

Si ha notizia del rinvenimento nella zona di tombe presentanti fra gli oggetti di corredo anche ceramica figurata, le quali furono distrutte durante i lavori della Riforma Agraria negli anni Cinquanta.


Scandale località Manche del Vescovo.

La località occupa un’altura, distante circa sette chilometri dalla linea tracciata dalle mura antiche di Crotone, in direzione nord-ovest, ubicata poco a sud della precedente, a dominare la depressione nota come «Burrone di Cacchiavia» percorsa da un corso d’acqua che disegnando il suo tracciato attraverso le colline del Marchesato si getta nello Ionio poco a nord di Crotone.

Il sito è stato interessato in età classica da una occupazione umana attestata dal rinvenimento di corredi tombali presentanti fra l’altro ceramica figurata, distrutti durante i lavori della Riforma Agraria negli anni Cinquanta.


Scandale località Vituso

Si deve al marchese Armando Lucifero il ritrovamento nel 1901, di una Necropoli Preromana composta da più di 20 tombe. La notizia fu pubblicata dalla Rivista Italiana di Scienze Naturali e ripresa poi da studiosi come il Pigorini e il Topa. Il marchese regalò i pochi oggetti rinvenuti nelle tombe al prof. Thudlen, direttore del museo di Gotha (Germania).


Scandale località San Leo

La località occupa un’area collinare del Marchesato ed è attraversata, secondo Givigliano, da una direttrice di penetrazione che dalla fascia costiera si spinge verso l’altopiano interno, passando per San Mauro Marchesato e poi lungo il corso del fiume Tacina.

Provengono da questa zona monete greche pertinenti ad un ripostiglio databile, secondo il Kraay, all’inizio del III secolo (una moneta di elettro siracusana e dieci stateri d’argento di varia provenienza), e un’ancoretta decorata su fondo nero.


Scandale Contrada Prebenda

Emblematico è il caso della contrada Prebenda [sarebbero i terreni ecclesiastici nei pressi di Galloppà], dove la letteratura archeologica ricorda il rinvenimento sporadico di materiali ellenistici, oggi purtroppo dispersi, presumibilmente ascrivibili ad una stipe votiva. Lavori agricoli dei primi anni del secolo avevano rinvenuto un piccolo deposito con statuine femminili in terracotta, in cui l’Orsi aveva ritenuto di riconoscere una testina di Demeter, uno scudo raffigurante sul davanti il volto di una gorgone tra i serpenti, una statuina di tipo tanagrino, confrontabile con figurine fittili di ambito tarantino, ed altri frustuli. L’interesse è dato dalla presenza di questo scudo e da un frammento di figurina femminile, entrambi, riferibili più probabilmente alla tipologia dell’Athena armata, rappresentata in ambito greco a Timpone Motta di Francavilla Marittima ed a Locri. Nello stesso deposito vi erano inoltre resti di matrice coroplastiche e figurine muliebri, ritenute accostabili a statuette di Mirina, Tanagra e Centuripe.


Per chi volesse approfondire, queste ed altre notizie si trovano nelle seguenti opere:

G.P. Givigliano, Sistemi di comunicazione e topografia degli insediamenti di età greca nella Brettia, Cosenza, 1978, p. 94.

Massimo Osanna, CHORAI COLONIALI DA TARANTO A LOCRI. Documentazione archeologica e ricostruzione storica. Istituto poligrafico e Zecca dello Stato. Libreria dello Stato, Roma 1992, p. 170, 186-187.

Maurizio Giangiulio, Ricerche su Crotone arcaica, Pisa, Scuola Normale Superiore, 1989.

Francesco De Luca, Santa Severina all’alba del terzo millennio, Calabria Letteraria Editrice, 2002, p. 19.

C. Sabbione, Attività della Soprintendenza archeologica della Calabria, nelle province di Reggio Calabria e Catanzaro, «Atti Taranto» 1976, p. 929.

Luigi Pigorini, Necropoli preromana nel Comune di Scandale, Bollettino di Paletnologia Italiana, 1902.

Domenico Topa, Le civiltà primitive della brettia, 1927.

M. Thompson, O. Mornholm, C.M. Kraay, An inventory of Greek Coin Hoards, New York 1974, n° 1968.

E. Paolini Pozzi, Per lo studio della circolazione monetale in età greca nel territorio dell’odierna Calabria, «PP» XXIX, 1974, pp. 52, 64-65, n° 33.

Guglielmo Genovese, I santuari rurali nella Calabria greca, L'Erma di Bretschneider, 1999, pag.86.

T. J. Dunbabin, The Western Greeks, Oxford, 1948, p. 156. H. Philipp, RE II A, col. 2070.

S. Calderone, Arcaica Italia, «Messina», IV, 1956, pp. 117-118 (con bibliografia).