Antonio Fava a Scandale |
Nel mese di Luglio del 2011 abbiamo
avuto la fortuna come Associazione di ospitare per una settimana a Scandale il
Maestro di Commedia dell'Arte e nostro compaesano Antonio Fava, avevamo sperato
a seguito di questa sua venuta in un maggiore interesse ed in un maggiore coinvolgimento
da parte di tutte le istituzioni di Scandale per la predisposizione di un
Progetto che potesse in qualche modo portare la Commedia dell'arte a
Scandale con l'aiuto di questo
autorevole personaggio di origine Scandalese.
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Con il suo patrimonio storico-artistico
l’Italia avrebbe tutte le carte in regola per fare della cultura il punto di
forza della sua economia. E invece nel Belpaese i monumenti si sgretolano sotto
l’azione inarrestabile dell’incuria e del degrado, i musei chiudono per
mancanza di fondi, mentre biblioteche e archivi storici sono ormai al collasso.
Una crisi che colpisce duramente anche i lavoratori dello spettacolo, ormai in
mobilitazione permanente. Il tutto nell’indifferenza generale della classe
dirigente italiana.
Locandina di Antonio Fava dove sono
elencati tutti i corsi di Commedia dell’Arte che terrà nel 2013.
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ANTONIO FAVA
Come sentirsi stranieri in Italia
Con l’apparizione della commedia
dell’arte, nell’Italia del XVI secolo, e con la sua successiva diffusione e
adattamento in tutta Europa, si determinò una svolta importantissima nella
storia del teatro occidentale: con la Commedia , il Teatro da ritualistico o
dilettantistico diventa professione (arte), nasce l’attore nuovo, depositario
di una sua scienza del recitare. Nasce, quindi, il Teatro Moderno.
Riproposta oggigiorno, la Commedia dell’Arte si
rivela disciplina rigorosa, della quale la pratica e la conoscenza sono
indispensabili a coloro che del teatro intendono fare una scelta professionale.
La scuola internazionale dell'attore
comico da me fondata e che si ispira alla commedia dell’arte, ha sede a Reggio
Emilia, ma è come se avesse sede all’estero. A Reggio Emilia esiste uno spazio
fisico dove si tengono gli stage ed una scuola che opera da agosto a fine
ottobre di ogni anno, ma gli allievi che la frequentano vengono tutti
dall'estero e anche quando arriva qualche Italiano è perché è andato a studiare
all'estero e li gli hanno parlato di un maestro che insegna la Commedia dell'Arte. Le
sto scrivendo da Barcellona di Spagna dove sto tenendo un corso di tre giorni
alla scuola internazionale di Berty Tovias, poi andrò a Murcia ad insegnare al
master di teatro organizzato dall'Università San Antonio. Al ritorno, il 25
maggio, partirò per l'Australia dove sarò l'ospite principale della Italian
week in Brisbane. Sono ritornato dalla Francia nel 1980, perché avevo voglia di
parlare Italiano ed ho fondato la compagnia teatrale del Teatro del Vicolo.
Mi sono stati necessari cinque anni,
fino al 1985, per capire che le sovvenzioni statali (20 milioni all'epoca) ti
obbligavano a lavorare per i bordereaux e per una concezione del teatro
impiegatizio, del tutto estranea a un artista.
Da questa consapevolezza è nata la
decisione di lanciare lo Stage Internazionale di Commedia dell'Arte, Lo Stage
Internazionale di Commedia dell’Arte, giunto alla XXVI edizione, dura 4
settimane, mentre l’intero ciclo formativo previsto dai programmi della scuola
prevede 350 ore di lezione e dura 12 settimane.
Nella scuola io insegno la gestualità
dei tipi fissi e l'improvvisazione, nonché le tecniche per la realizzazione di
spettacoli; tecniche che consentono, una volta completata la formazione, di
realizzare uno spettacolo. A questi attori viene insegnato cioè a diventare
imprenditori senza dovere aspettare la telefonata del regista famoso.
Mi occupo inoltre di didattica e
pedagogia teatrale, ma sono anche un performer, un regista, un realizzatore di
maschere in cuoio; giro tutto il mondo facendo regie, spettacoli e insegnando
nelle Università e nelle accademie di teatro.
Attori professionisti desiderosi di
aggiornarsi, allievi delle scuole di Arte Drammatica, studenti e studiosi delle
discipline dello spettacolo, sono coloro ai quali lo Stage e la Scuola si rivolge.
In Europa e nel mondo si può riuscire
con il merito, attraverso lo stage e la scuola che sono la nostra vetrina; i
nostri allievi tornano a casa, ricchi di una esperienza e conoscenza talmente
ricca che spesso mi invitano nei loro Paesi. Andando in giro per il mondo ho
incontrano tanti italiani che per potere lavorare hanno dovuto migrare
nonostante siano molto bravi sul piano artistico e professionale. Per questo mi
sento straniero in patria.
Articolo pubblicato giovedì 23 maggio 2013
dal sito UNLA di Scandale