Giacomo Leopardi |
IL RISORGIMENTO
Giacqui: insensato, attonito,
Non dimandai conforto:
Quasi perduto e morto,
Il cor s’abbandonò.
Qual fui! Quanto dissimile
Da quel che tanto ardore,
Che sì beato errore
Nutrii nell’alma un dì!
La rondinella vigile,
Alle finestre intorno
Cantando al novo giorno,
il cor non mi ferì:
Non all’autunno pallido
In solitaria villa,
La vespertina squilla,
Il fuggitivo Sol.
Invan brillare il vespero
Vidi per muto calle,
Invan sonò la valle
Del flebile usignol.
E voi, pupille tenere,
Sguardi furtivi, erranti,
Voi de’ gentili amanti
Primo, immortale amor
Parte della poesia “Il Risorgimento”
composta da Leopardi nel 1828
in doppie quartine di settenari.