Sull’Apprezzo della città di Santa Severina, San Mauro e Scandale del 1687, l’ingegnere Giovan Battista Manni, citando i confini del Corso di Gullo fa un piccolo riferimento alla torre di Scandale, già all’epoca disabitata:
“Il Corso di Gullo confina […] da Ponente con la Gabella di Scandale la Torre, nel quale passa il ruscello detto di Crisafi, da Maestro con li beni dell’Università [cioè del Comune], e da tramontana con il Feudo di Fota.
Possiede in detto Corso la Gabella di Scandale la Torre, territorio seminatorio, mediocre colline, dentro del quale vi è una Torre diruta senza tetto”.