venerdì 26 aprile 2013

Gioacchino Murat


GIOACCHINO MURAT

La Bastide – Fortunière 1767 – Pizzo Calabro 1815
Re di Napoli

Gioacchino Murat
Da giovane intraprese la carriera ecclesiastica che abbandonò per arruolarsi nell’esercito. Nella repressione della rivolta realista del 1795, fu agli ordini di Napoleone, di cui sposò la sorella Carolina (1800). Si distinse nelle campagne d’Italia e d’Egitto. Fu comandante della guardia consolare e successivamente governatore di Parigi (1804). Maresciallo dell’impero, granduca di Berg e quindi re di Napoli (1808). Nel 1810 tentò, senza riuscirci, di conquistare la Sicilia: successivamente si dedicò a un’intensa attività riformatrice riducendo il brigantaggio, abolendo il feudalesimo, riorganizzando l’esercito, risanando le finanze, introducendo i codici napoleonici e creando un sistema scolastico statale. Nel 1812 partecipò alla campagna di Russia, ma per i continui dissapori con Napoleone rientrò a Napoli.
Temendo che dal congresso di Vienna, non gli venisse riconfermato il titolo regio, nel marzo 1815 dichiarò guerra all’Austria, lanciando da Rimini un famoso proclama in cui (lui francese) esortava gli italiani a lottare per l’indipendenza dagli stranieri. Sconfitto a Tolentino si rifugiò in Corsica, dove tentò di organizzare un estremo tentativo di riconquista del trono napoletano. Ma, sbarcato a Pizzo Calabro, fu catturato e fucilato dai soldati borbonici.