mercoledì 22 marzo 2017

Ezio Scaramuzzino - La vita oltre la vita

Il cimitero di Scandale in una foto di Maurizio Franco


La vita oltre la vita (racconto inedito) di Ezio Scaramuzzino

Avevo poco più di venti anni allora e la morte era qualcosa di lontano dai miei pensieri. A volte se ne parlava con gli amici, ma soltanto con toni leggeri, e, quasi per esorcizzarla, preferivamo non prenderla troppo sul serio. Nelle lunghe notti estive lentissime a trascorrere, dopo le interminabili partite a poker ci si sedeva sui tubi poco prima del rione Villetta e capitava che qualcuno prendesse il discorso, soprattutto  in occasione di qualche scomparsa prematura, che sembrava infrangere in maniera inattesa ed assurda quelle che per noi dovevano essere le ferree leggi della vita e del trascorrere del tempo. Ma durava poco, perché dopo qualche minuto eravamo tutti annoiati da quei discorsi ed eravamo pronti a cazzeggiare sulle vicende di tutti i giorni, con l’avvocato Barca che non finiva mai di raccontare le imprese straordinarie della sua vita avventurosa.
Le giornate allora trascorrevano lente e monotone a Scandale. Io ero studente universitario ed insegnavo già nella locale Scuola Media, grazie ad una legge che prevedeva l’utilizzo di studenti in mancanza di personale laureato. Al mattino andavo a scuola, al pomeriggio studiavo per la successiva sessione di esami universitari, correggevo qualche compito o preparavo le lezioni del giorno dopo e poi avevo molto tempo libero a disposizione. Mi annoiavo facilmente ed ero sempre alla ricerca di qualche emozione forte che desse un senso alla mia vita e ne riempisse i vuoti. I miei amici, tutti più o meno della mia età e pronti a spiccare il volo, erano sempre in attesa che la vita potesse concretizzare i loro sogni e le loro ambizioni, e nel frattempo tutti ci trascinavamo tra una partita a poker, qualche scorribanda notturna, qualche caffè ai tavoli del Bar Centrale e, per qualcuno più fortunato, qualche fugace e contrastato amore. […]


Parte di un lungo articolo del prof. Ezio Scaramuzzino pubblicato sul suo Blog il 14 marzo 2017