Inaugurata sul colle Condoleo la
“grande casa della carità”
Scandale –
Con la partecipazione di eminenti autorità religiose, civili e militari è stata
inaugurata sul colle Condoleo la nuova sede della casa di carità. L’opera, che
dal 1949 è sorta a sollievo delle orfane e bisognose del Crotonese, va sempre
sviluppandosi perché, a dire dello stesso fondatore, la carità non ha freno e
il suo fuoco divampa sempre di più. La solenne inaugurazione è iniziata con la messa
prelatizia di S.E. mons. Giovanni Dadone, arcivescovo di Santa Severina,
celebrata nella cappella dell’istituto.
Terminata la
S. Messa si è proceduto al taglio del
nastro da parte della figliuola dell’on. Gennaro Cassiani. Tutti gli scandalesi
si sono quindi recati sul colle di Condoleo per fare corona alle numerose
autorità e per attestare ancora una volta il loro affetto e attaccamento
all’ideatore dell’opera, l’infaticabile don Renato.
Il dott.
Giuseppe Liotti, commissario prefettizio di Scandale, ha dato il benvenuto a
tutte le autorità presenti: il Prefetto di Catanzaro dott. Antonio Claudio
Galateo; on. Cassiani; on. Antoniozzi; on. Bisantis; dott. Arturo Campanella,
magg. CC di Catanzaro; comm. Filippelli, Procuratore della Repubblica di Crotone;
dott. Giampietro, Pretore di Santa Severina; prof. Silvio Bernardo, consigliere
DC dell’amministrazione provinciale di Catanzaro; ing. Francesco Aiello,
sindaco di San Mauro Marchesato; prof Tonino Cortese, sindaco di Santa
Severina; dott. Francesco De Rito, della segreteria provinciale DC; il prof.
Iacometta, preside della scuola media di Scandale.
S.E mons.
Dadone, ha dato lettura del telegramma di Sua Santità Paolo VI, mentre un
caloroso applauso si è levato dalla numerosa folla di gente entusiasta e commossa.
Si sono alternati quindi al microfono l’on. Cassiani, oratore ufficiale, l’ing.
Aiello, e il prof. Gino Scalise, presidente del comitato direttivo.
Sentiamo il
dovere di rivolgere un sincero encomio al comitato direttivo ed esecutivo a cui
si deve la riuscita della manifestazione.
Ci
rincresce invece tacciare di insensibilità l’E.N.E.L. di Catanzaro e Crotone
che è rimasta sorda ai diversi solleciti perché venisse portato l’attacco
elettrico alla nuova sede. Ci ripugna pensare che ancora oggi, un centinaio di
bambine e dirigenti debbano trascorrere le serate al lume di una candela.
Tribuna del Mezzogiorno, 2 ottobre 19 63