venerdì 28 settembre 2012

Domenico Mauro


Domenico Mauro (San Demetrio Corone, 1812 – Firenze, 1873) è stato un letterato e patriota italiano di etnia arbëreshë.

Domenico Mauro nacque a San Demetrio Corone nel 1812 e morì a Firenze nel 1873. Il 15 marzo 1844 fu il capo di una sfortunata sommossa antiborbonica a Cosenza. Deputato nel 1848, e membro dell’effimero Governo provvisorio cosentino. Condannato a morte nel 1854, era però da tempo in esilio in Piemonte, dove collaborava a La voce della libertà; La scintilla e Il diritto. Scrisse nel 1851 i saggi Vittorio Emmanuele e Mazzini e nel 1854 Degli avvenimenti politici d'Italia. Discorso storico critico. Di idee repubblicane e socialiste, sbarcò in Sicilia con Garibaldi nel 1860. Un patriota con tutte le carte in regola e non certo un filo borbonico. Fu eletto alla Camera dei deputati, militando fra le file della sinistra, dal 1865 al 1870. Ma ecco cosa scriveva nel 1867 dopo la conquista piemontese che lui stesso all’inizio aveva condiviso:

“Così ci governa chi venne tra noi col nome di padre? Le nostre donne non hanno più orecchini e anelli, perché una mano, che mai non si chiude, li ha tutti raccolti. I nostri figli coltivano i nostri poderi per un padrone che non conoscono, poiché tutti i nostri frutti sono degli uomini che vennero a salvarci, e su i tetti e nelle nostre porte si asside la miseria con le vesti lacere e sozze. [...] a che mandare in esilio i nostri re, se dovevano visitare le nostre soglie uomini che ci levarono quello che i re ci avevano lasciato?”