venerdì 3 dicembre 2010

Crotone nel 1777, vista da Henry Swinburne

I portici di Crotone in una foto d’epoca

Henry Swinburne, nasce a Bristol nel 1743. Studiò in un primo tempo in Inghilterra, poi in Francia e infine a Torino, dove acquisì una profonda conoscenza della letteratura e dell’arte italiana.La sua grande passione per i viaggi lo portò a visitare la Spagna dal 1775 al 1776 e successivamente l’Italia dal 1777 al 1779. Tornato in Inghilterra pubblico prima i Travels through Spain (1779) e poi i Travels in the Two Sicilies (1783 – 1785).


“Attraversammo il Neto su una barca. L’aria sulle sponde di questo fiume, che divide le due Calabrie [Calabria Citra e Calabria Ultra], è malsana; ma il pascolo deve essere incomparabile a giudicare dalla delicatezza del latte e della crema di formaggio per la quale questa zona è famosa. Crotone è l’erede della città di Kroton, ma non ne occupa lo stesso sito. Mi è stato assicurato che in estate il clima è insalubre, una caratteristica negativa che non può avere origine da cause inerenti al luogo, poiché la salubrità di Crotone era tanto famosa da diventare presso gli antichi, proverbiale. L’Esaro, che attraversava il centro dell’antica città, scorre ora in un letto basso e petroso a una distanza considerevole a nord delle porte.

Importanti lavori sono stati fatti dal Governo attuale per creare un porto a questa città. Il tempo dimostrerà se l’opera è stata diretta con intelligenza e giudizio e se gli ostacoli, che fino ad ora hanno impedito un attracco sicuro a Crotone, siano stati sufficientemente rimossi per il futuro”. [...]


“Crotone è fortificata da una sola cinta di mura e da un castello eretto da Carlo V. Le case private sono povere e sordide. Le vie tetre e strette: il malcontento, la miseria e lo sconforto sono profondamente dipinti nel volto di tutti gli abitanti che incontrai. C’è poca animazione, poca attività commerciale. Formaggi e grano sono i principali prodotti. Per lo stivaggio del grano ci sono file di granai nei dintorni; l’esportazione annuale è di duecentomila tomoli. Il formaggio è abbastanza buono, ma ha il sapore troppo piccante e acre, comune a tutti i formaggi fatti da latte di capra. Il vino non è cattivo e sembra suscettibile di miglioramento se lavorato e conservato con maggior cura”.