mercoledì 8 maggio 2019

Costruzione della discarica di Scandale

Il Sindaco di Scandale Antonio Barberio con due ragazzi della Scuola Alberghiera


Arriva l'ok alla discarica per rifiuti speciali non pericolosi di Scandale: c’è il decreto della Regione. Il sindaco Barberio annuncia ricorso al Tar


Arriva il decreto definitivo che modifica il codice Cer (codice europeo del rifiuto) del progetto approvato nel lontano 2010. Le intenzioni della Regione Calabria, che ha inviato la comunicazione al Comune di Scandale, è quella di porre la parola fine alle procedure per passare alla fase di costruzione della discarica di Scandale. Ovviamente il sindaco Antonio Barberio, che sulla questione questa mattina ha rilasciato un’intervista a Telediogene, non ci sta e dichiara di “avere già pronto il ricorso da presentare al Tribunale regionale amministrativo” e annuncia di “volere portare a giudizio i responsabili del procedimento”. Barberio è sconfortato, ma non si arrende. Ha già convocato la riunione con tutti i consiglieri comunali eletti a Scandale per le 18,30 di oggi. Non è andato a buon fine il tentativo di sottoporre a valutazione l’incartamento del progetto all’Ufficio legale della Regione. Questa era la richiesta di Barberio e di quanti, nei giorni scorsi, avevano protestato nell’androne della cittadella regionale. La speranza era quella che sottoponendo a valutazione le carte del progetto, gli avvocati dell’Ufficio legale avrebbero rilevato l’incongruenza esistente e cioè avrebbero convinto i rappresentanti della politica (assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo, e governatore Mario Oliverio), che la procedura di modificare il codice Cer di un progetto cancellato dal presidente della Repubblica nel 2012 non doveva e non poteva essere modificato. Caso mai si doveva partire con una nuova ipotesi progettuale per realizzare la discarica a Santa Marina di Scandale. L’iter procedurale del progetto approvato nel 2010 non poteva essere modificato e risuscitato semplicemente modificando il codice Cer e cioè cambiando il tipo di rifiuto da conferire nella discarica: da amianto a rifiuti speciali non pericolosi (scarti della raccolta differenziata). Questo, invece, è avvenuto e non si è nemmeno voluto tenere conto del fatto che nell’incartamento non ci sono altrui documenti importanti. Non si è voluto tenere conto del fatto che la realizzazione della discarica nella Valle del Neto va a vanificare l’attività agricola di pregio che esiste nel sito. Il sindaco di Scandale non riesce a capacitarsi come possa avvenire che a Cosenza e Reggio Calabria c’è una levata di scudi contro le iniziative che propongono la realizzazione di nuove discariche e a Crotone tutto è possibile. Non c’è nessun coinvolgimento nemmeno sulla scelta del sito e viene calato tutto dall’alto. A Crotone e nella sua provincia gli impianti pericolosi per la salute dei cittadini vengono realizzati con enorme facilità. Basta pensare a quello che già esiste.

Articolo del sito laprovinciakr.it dell’8 maggio 2019