sabato 14 luglio 2018

Rino Gaetano nei ricordi di Antonello Venditti

Antonello Venditti
Rino Gaetano in una foto ANSA


Io e Rino ci siamo conosciuti nel 1970, non ricordo il giorno esatto, ma credo che fece la sua apparizione al Folk studio, dove c'eravamo già noi: io, De Gregori e Giorgio Lo Cascio. Ai quali "noi", i famosi quattro ragazzi con la chitarra, si aggiunse Bassignano, però credo che Bassignano arrivò nel '71. Io facevo il tassista e quindi accompagnavo di sera questi quattro cialtroni, più gli amici che mi facevo. Gli ultimi di questi è stato Rino e quindi era anche l'ultimo che io portavo a casa. Quindi abbiamo fatto centinaia di volte la strada che lui ha fatto purtroppo da solo quella tragica mattina.

Nella fiction non si è parlato di cocaina; era molto presente in quegli anni e in quel giro dove Rino finì negli ultimi anni e fu anche responsabile della sua tragica fine. La storia ha ignorato il vero guaio di Rino, la cocaina.
Rino era un folletto, un clown che aveva dentro radici così diverse dalle nostre che era quasi inesplicabile. Quindi, quando ci faceva sentire le canzoni, a me e De Gregori per esempio, noi ci guardavamo con Francesco e cercavamo comunque di collocarlo...

Rino era una specie di fantasma che girava come un folletto in tutti i locali di Roma cercando amici, cercando persone con cui dialogare, alle quali far sentire le canzoni. Rino non aveva punti di riferimento, ce ne aveva forse uno, che ha avuto una tragica sorte come la sua ed era Fred Buscaglione.


Antonello Venditti
Roma, 8 marzo 1949 -
Cantautore italiano