Antonello Venditti |
Rino Gaetano in una foto ANSA |
Io e Rino ci siamo conosciuti nel 1970, non ricordo
il giorno esatto, ma credo che fece la sua apparizione al Folk studio, dove
c'eravamo già noi: io, De Gregori e Giorgio Lo Cascio. Ai quali
"noi", i famosi quattro ragazzi con la chitarra, si aggiunse
Bassignano, però credo che Bassignano arrivò nel '71. Io facevo il tassista e quindi
accompagnavo di sera questi quattro cialtroni, più gli amici che mi facevo. Gli
ultimi di questi è stato Rino e quindi era anche l'ultimo che io portavo a
casa. Quindi abbiamo fatto centinaia di volte la strada che lui ha fatto
purtroppo da solo quella tragica mattina.
Nella fiction non si è parlato di cocaina; era
molto presente in quegli anni e in quel giro dove Rino finì negli ultimi anni e
fu anche responsabile della sua tragica fine. La storia ha ignorato il vero
guaio di Rino, la cocaina.
Rino era un folletto, un clown che aveva dentro
radici così diverse dalle nostre che era quasi inesplicabile. Quindi, quando ci
faceva sentire le canzoni, a me e De Gregori per esempio, noi ci guardavamo con
Francesco e cercavamo comunque di collocarlo...
Rino era una specie di fantasma che girava come un
folletto in tutti i locali di Roma cercando amici, cercando persone con cui
dialogare, alle quali far sentire le canzoni. Rino non aveva punti di
riferimento, ce ne aveva forse uno, che ha avuto una tragica sorte come la sua
ed era Fred Buscaglione.
Antonello
Venditti
Roma, 8
marzo 1949 -
Cantautore
italiano