lunedì 11 luglio 2016

Il fascismo è cosa nostra

Benito Mussolini e Adolf Hitler
Il fascismo è cosa nostra

“Il fascismo ci appartiene, è cosa nostra, prodotto della nostra storia, ci piaccia o meno, e per questo va accettato; ma appunto perché nostro, del nostro paese, non lo trascende, ma ne è trasceso. Per una sorta di metafisica negazione noi antifascisti vorremmo quasi che i fascisti siano fascisti e nient’altro, come gli “uomini è no” di Vittorini, che gli italiani divenuti fascisti quasi cessino di essere italiani, per cui l’Italia del ventennio si riduce a un pugno di eroi che seppero testimoniare. Invece no! Fu l’Italia, furono gli italiani che divennero ad un certo momento fascisti senza cessare mai di essere italiani, per poi diventare o tornare a diventare democratici: compito della storiografia è l’analisi di questo processo in tutta la sua interezza, senza hiatus, senza “parentesi”, non separando mai le componenti di esso, ma distinguendole e riportandole costantemente all’unità della storia”

Costanzo Casucci, Il Fascismo, Il Mulino, 1966 (1961)