Panorama di Reggio Calabria - Foto di Zsuzsanna Turtsanyi |
REGGIO CALABRIA
L’origine della greca Rhegion è collegata con le città calcidesi della Sicilia: in
particolare con Zangle (Messina) e risale all’VIII secolo a.C. Alla fondazione
si unirono poi profughi messeni. Forte della sua posizione Reggio estese il suo
dominio a destra e a sinistra della costa calabrese fino ai confini di Locri,
Medma e Hipponion.
Città federata, diventò successivamente municipio
romano col nome di Rhegium (89 a.C.) Da Augusto ebbe il nome di Rhegium Iulium
e fu sede di Correctores per la
Lucania e il Bruzio. Conservò a lungo la lingua greca e grazie alla sua
posizione non decadde come le altre città del Mezzogiorno.
Nel 410 fu conquistata e devastata da Alarico, nel
549 fu presa da Totila, poi dai Bizantini che la elevarono a sede vescovile
metropolitana. Conquistata dai Saraceni nella prima metà del secolo X, fu
rioccupata dai bizantini. Nel 1059 fu presa da Roberto il Guiscardo e divenne
base per la conquista normanna della Sicilia. Nel periodo svevo e angioino
seguì le vicende di Messina; dagli Aragonesi ebbe privilegi e titoli. Nel XVI
secolo subì ripetute incursioni dai Turchi; nel 1543 fu incendiata dal corsaro
Khair ad-din Barbarossa; nel 1550 fu assaltata da Mustafà Pascià; nel 1563 dal
corsaro Dragut; nel 1594 dal rinnegato Scipione Sinan Cicala. Fu colpita più
volte dai terremoti a partire da quello del 91 a.C., ma va soprattutto ricordato
quello del 1783.
Occupata dai Francesi il 2 febbraio 1808, il 25
marzo 1810 fu bombardata dagli Inglesi; nel 1847 insorse contro il governo
borbonico e cinque cittadini furono condannati a morte; il 20 agosto 1860 vi
entrarono i garibaldini.
Reggio fu distrutta dal terremoto del 28 dicembre 1908
e ricostruita di sana pianta. Ebbe nuove distruzioni col bombardamento del
1943. Tra il 1970 e 1972 fu teatro di lunghe e violente dimostrazioni a causa
dello spostamento del capoluogo regionale a Catanzaro.
Città popolosa, sede del Consiglio Regionale,
florido centro commerciale con un attivo Porto e stazione balneare. Da visitare
il Museo Archeologico della Magna Grecia dove sono custoditi i Bronzi di Riace,
originali scultorei greci rinvenuti nel 1972 nelle acque di Riace Marina. Il
Lungomare di Reggio Calabria è dedicato al sindaco della “primavera di Reggio”,
Italo Falcomatà, anche se nel gergo comune viene chiamato Via Marina.
Reggio fu patria, nell’antichità, dello scultore
Clearco; del poeta Ibico (sec. VI a.C.), seguace e imitatore di Stesicoro;
degli storici Ippi e Clauco (sec. VI V a.C.). Vi nacquero: S. Agatone papa
(678-81), secondo altri siciliano; il giacobino Giuseppe Logoteta, membro del
governo e poi martire della Repubblica Partenopea (1758-1799); lo storico
Domenico Spanò Bolani (1815-1890); il latinista Diego Vitrioli (1818-1898); i
patrioti Antonio e Agostino Plutino, capi dei moti risorgimentali del 1847,
1848 e 1860; il pittore Giuseppe Benassai (1835-1878), i letterati Rocco de
Zerbi (1843-1893) e Giuseppe Mantica (1865-1897); Giuseppe de Nava, uomo
politico e ministro (1858-1924); il pittore e scultore Umberto Boccioni
(1882-1916).
I Bronzi di Riace |
Reggio Calabria - Rivolta del 14 luglio 1970 |