domenica 19 aprile 2015

Reperti archeologici nel territorio di Scandale



La località Timperosso su un pianoro a nord-est dell’attuale centro abitato, delimitata dalla Serra di Timperosso a nord, ha fornito elementi pertinenti a una frequentazione di età ellenistica, fra cui monete bronzee di conio brettio, anch’esse oramai disperse: Genovese, “Studi e materiali della geografia storica della Calabria”, 2, scheda 126, p. 163. Sei chilometri a nord di Crotone, a sud-ovest rispetto al centro abitato di Scandale, in una zona ricca di acque sorgive, il Lucifero aveva esplorato, in località Vituso, circa venti tombe con scheletro in posizione rannicchiata, deposte a poca profondità, e costituite di quattro lastre di pietra grezza, ricoperte da un’altra del medesimo materiale. Il corredo essenziale ha permesso di datare le sepolture al Bronzo Finale. La frequentazione ellenistica è evidenziata sotto l’attuale Masseria Vituso da un gruppo di tombe a fossa terragna: J. De Genière, Note per la carta archeologica della Calabria non greca, AGISMGr, XI, 1971, p. 271; Sabbione, AGISMGr, 1976, XVI, p. 929; Genovese, “Studi e materiali della geografia storica della Calabria”, 2, pp.162 sg. Ancora dalla contrada San Leo su un’area collinare a dominio del Marchesato è stato rinvenuto un ripostiglio monetale con monete greche e successivamente un’anforetta in stile Gnathia: Osanna 1992, n° 27, p. 196; Medaglia 205 sg.

Guglielmo Genovese, Greci e non greci nel Bruzio preromano, formule interative e processi di integrazione, Osanna Edizioni, 2012