Iginio Pingitore in una foto di Cesare Grisi del 2009 |
Scandale, incendiata porta di casa al
candidato sindaco Pingitore
SCANDALE - Diventa subito incandescente
la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale. Anche troppo.
Nella notte del 1° maggio ignoti, infatti, hanno incendiato la porta
dell'abitazione di Iginio Pingitore, candidato a sindaco per la lista
"Insieme per Scandale".
Il fatto è accaduto intorno all'1 di
notte quando qualcuno ha suonato al citofono della casa di Pingitore che si
trova sul centralissimo corso Umberto I di Scandale. Svegliato nel cuore della
notte, Pingitore si è accorto subito del fuoco e del fumo che arrivavano
dall'ingresso ed è riuscito a domare le fiamme da solo. Quindi ha avvisato il
112; ai carabinieri, giunti sul posto poco dopo, Pingitore ha presentato
denuncia.
Da una prima ricostruzione, pare che
chi ha compiuto l'intimidazione sia entrato nel cortile della casa percorrendo
il viale di ingresso ed abbia cosparso la porta di liquido infiammabile:
quindi, dopo aver appiccato il fuoco, hanno citofonato al Pingitore.
"C'erano fiamme e fumo dappertutto
- racconta Iginio Pingitore - la paura è stata tanta. Sicuramente è un atto che
è riferito alla mia candidatura a sindaco di Scandale. Non vedo altri motivi
anche perché in questi anni mi sono occupato di tante cose delicate, mi sono
battuto contro le discariche, ma non avevo mai subito alcuna
intimidazione. Questa volta invece,
sembra che la mia candidatura non piaccia, dia fastidio. E questo nonostante
ancora non sia aperta la campagna elettorale".
Pingitore, 49 anni, impiegato di banca,
è candidato di una lista civica che raggruppa movimenti giovanili e società
civile e incorpora anche componenti della passata amministrazione comunale. Era
stato già candidato sindaco due anni fa con la lista "Scandale nel
cuore" e faceva parte della minoranza prima dello scioglimento del Consiglio
comunale avvenuto l'8
novembre 2012 a causa delle dimissioni di sette consiglieri.
Non è la prima volta che a Scandale si
usa il fuoco per intimidire i politici. Era accaduto nel settembre 2011 quando
avevano bruciato l'auto del sindaco Carmine Vasovino, e più di recente il 15 novembre 2012
quando furono incendiate due autovetture di proprietà del consigliere
provinciale Antonio Barberio (anche lui attualmente candidato a sindaco).
Articolo de “il Crotonese”